là, troneggia ancora nella marmorea gloria, quasi a congiungere in uno stesso palpito 1’ antica e la nuova virtù marinara toscana, quasi ad affermare un diritto che il iato ineluttabile va consacrando col volgere del tempo : Alfredo Cappellini e Costanzo Ciano, ecco i nuovi figli di Livorno e d’Italia, non degeneri dagli antichi campioni della Toscana Medicea. i| Un cenno storico fugacissimo intorno a questo monumento non sarà del tutto fuori di luogo ; anzi varrà meglio a fare conoscere certi particolari . . . più o meno civili, e a fare apprezzare ancor meglio nel suo valore artistico ed intrinseco l’opera pregevole che è una glorificazione dell’ Ordine Stefaniano e della marina militare toscana (1). <5 Narra il Grifoni nella sua cronaca (2) come Pietro Tacca, celeberrimo scultore, discepolo del famoso Giambologna, fosse chiamato nel 1616 da Cosimo II per fare il disegno della base sulla quale avrebbe dovuto essere collocata la statua di Ferdinando I, già scolpita dal Bandini fino dall’ anno 1599. E poi continua dicendo, all’ anno 1617 : “ Vengono da Carrara i marmi per la via di mare da Lavenza (3) a Livorno, ordinati dal Tacca per la base della statua di Ferdinando I € si lavorano in Livorno secondo 1’ ordine del Tacca (4) „. Conchiude (1) Notizie molto interessanti offre l’opuscolo di FRANCESCO PERA: Memoria sopra il monumento innalzato al Granduca Ferdinando I in Livorno. Estratta dalla filza degli affari della direzione del R.° Archivio Centrale di Stato in Firenze, anno 1855; e relazione sulla presa di Bona. Livorno, 1888. (2) B. L. L. ; Grifoni G., ms. cit. c. 523 v. (3) Lavenza, cioè Avenza, frazione di Carrara. . (4) Lib. C. Deb. e Cred. di Fabbr.e di Liv.o del 1617, pag. 80. Vedi anche a pag. 58: “ M.ro Tacca Scultore deve dare per marmi ordinati a Carrara, e venuti per servizio della statua di S. A. S. il gran Ferd.o da dirizzarsi sul Porto, ecc. „ — Lib. G. ecc., pag. 120: “Pietro Tacca avere per la Base e statua di Ferd.o al suo luogo . . . . „ (Cfr. SANTELLI M. ; ms. cit. c. 132 v.). X 125 X