PREFAZIONE Non avrei osato di ritornare sopra un tenia fugacemente da me sfiorato nel 1914 se le richieste continue del volume ormai esaurito e le insistenze dei colleglli ed amici non mi fossero stati d’incoraggiamento e di sprone. Questa volta, però, sia per una più lunga e attenta visione di oggetti, sia per un esame critico più scrupoloso di documenti dei quali è dovizia in questa austera città degli studi, l’argomento da me ripreso sarà trattato con una larghezza maggiore di vedute e con una maggiore efficacia conclusiva. Sarà questo, dunque, dei Cavalieri di Santo Stefano, uno studio più organico, specchio fedele di tempi gloriosi vissuti e confortevole speranza per la fortuna avvenire. Non intendo di compilare una storia in piena regola nè dell’ Ordine, nè delle sue numerose imprese guerresche ; il lavoro finirebbe così per trasformarsi in uno zibaldone prolisso, in una cronaca sbiadita di noiose — sia pure spesso interessanti — rassegne. Organico, sempre, e completo nel suo spirito informativo, sarà in pari tempo difesa di una Istituzione contro alcune inesattezze storiche ed ingiusti apprezzamenti, glorificazione di uno dei periodi più fulgidi della nostra marina da guerra, valorizzazione di quello spirito di audacia marinara italiana che seppe tutta l’asprezza dell’“ Amarissimo „ e la beffa leggendaria di Buccari. Quante volte, al tramontare del sole contemplo dalla finestra del mio studio il panorama superbo che si dispiega dinanzi al mio sguardo ! La cresta ardita delle Apiuine che si congiungono col lontano Appen- X 5 X