pericolosi dei Barbereschi, ed i corsari in ... . perfetti gentiluomini e compiti cavalieri ! Egli, infatti, dice “ Le poche galee dell’ Ordine acquistarono trista celebrità per la guerra di corsa, esercitata, senza guardar troppo pel sottile, in tutto il Mediterraneo sotto il pretesto (sic) di purgar i mari dai Barbereschi „ (1). E altrove : “ I Cavalieri rapidamente degenerando, diventarono una specie di pirati del Medi-terraneo, forse più pericolosi degli stessi Barbereschi „ (2). E scusate se è poco ! (J Si capisce che quando si è in guerra si deve fare la guerra sul serio; eppoi, quella contro i corsari era una guerra tutta “sui generis,, inquantochè il nemico non aveva bisogno di dichiarazioni o di rotture diplomatiche. Per (pianto il Manfroni dica in contrario, tuttavia trat-tavasi di una lotta ormai secolare della mezzaluna contro la croce ; era il desiderio espansionistico politico-religioso dell’ Impero Ottomano su tutto il Mediterraneo. Perchè per i Turchi “ Islam „ fu in ogni tempo fede, legge, politica, tutto, insomma. E allora si capisce come anche dai nostri si dovesse applicare la ineluttabile formula “ occhio per occhio, dente per dente „, e, come una volta in ballo, si dovesse ballare sul serio. Tanto più che alla cattura dei vascelli nemici costringeva il dovere di liberare dal remo e dalle catene i cristiani fatti prigionieri e martoriati in detti vascelli dalla insaziabile ferocia turco-berbera. Infine, è saggio accorgimento strategico, per vincere un nemico bene organizzato e padrone del mare, andare a colpirlo a casa propria e nei luoghi marittimi di sua maggiore vitalità. Si capisce, poi, che in pratica molte volte le cose vanno soggette a trasformazioni ed anche a deformazioni ; nè io consento proprio a tutti i Cavalieri quello spirito di abnegazione e di virtù che le regole (1) Manfroni C.; Op. cit., 1. eit. (2) Manfroni C; Op. cit., 1. cit. X 14 X