infine col dire che il 24 aprile del medesimo anno il granduca Cosimo recavasi appositamente a Livorno per assistere all’ erezione della statua sovra la base (1). Ma il monumento, nell’insieme, non appariva tanto grandioso e la statua medesima di Ferdinando, quantunque fosse detta “ colossale „, in realtà non lo era. Non contento di ciò, il Granduca volle che per supplire alla mancata magnificenza e perchè il significato potesse dirsi compiuto, si aggiungessero alla base quattro mori nudi, incatenati alla medesima, nella caratteristica posizione di chi è vinto ed umiliato. Questo gruppo, fuso, ne “ 1’ epiche tempre „ del bronzo doveva riuscire d’ un effetto maraviglioso ed in realtà lo fu e lo è, ma gli artistici trofei, essi pure di bronzo, opera squisita del Tacca, che abbellirono per molti anni il monumento completandone il concetto artistico, vennero rubati dai Francesi nel 1797, in omaggio alla libertà ed a quell’umanità che fecero correre serio pericolo di distruzione a tutto il capolavoro (2). fi E vero che in un primo tempo fu commessa allo scultore Tacca anche la modellazione della statua di Ferdinando, ma in realtà essa è anteriore assai al gruppo del Tacca, ed è opera del fiorentino Giovanni Bandini come lo prova la seguente leggenda scolpita dietro la gamba sinistra di detta statua : Joh.es Bandinus florentinas f. 1599. Per la modellazione dei mori si prese il bronzo dei cannoni tolti ai Turchi dai Cavalieri di Santo Stefano ; il Tacca, poi, prese come modello dei suoi personaggi, due schiavi del “Bagno penale,, di Livorno, l’uno giovane algerino detto Morgiano, l’altro vecchio salebino detto Alì o (1) In questo suo primo lavoro il Tacca si servì dei due suoi discepoli Antonio Alberghetti e Teodoro Bonelli. (2) I Francesi, infatti, quando nel 1797 entrarono in Livorno al comando del generale Miollis, volevano distruggere il nostro bel monumento perchè credevano di vedere in quello un simbolo della tirannide e del dispotismo, dimentichi, forse, delle .... abitudini turche. X 126 X