Le trattative di Brest per l’unione. 415 poli <■ *n l’unione alla Chiesa cattolica che rifioriva vigorosamente.1 Gnau!'“ influenza a tale riguardo fu svolta anche dal vescovo latino di Luck, Bernardo Maciejowski, onde per questa parte da Ini :i vuta all’unione, Clemente VITI gli tributò più tardi vivo riconoscimento.2 F'i di somma importanza il fatto, che per l’unione con Roma, Tcrli tskyj guadagnasse nel 1593 un collaboratore capacissimo, entu-siasta ed energico, nel nuovo vescovo di Vladimir, Ipazio Potsiej. Perspicace, di pronta decisione, energico, di una franchezza senza riguardi, e pure, ove occorresse, estremamente prudente, era egli l'uomo che occorreva per procurare la vittoria in quest’opera difficile.*. Il 12 giugno 1595 (antico stile) il metropolita di Kiev, Mirini. Rahoza, adunò i vescovi di Vladimir, Luck e Pinsk e l'archimandrita di Kobryn, in Brest. Ivi essi combinarono una lette]-;: per Clemente Vili. In questa dichiaravano che, poiché i pa* ; irehi di Costantinopoli, soggetti ai turchi, non erano in grailo di fare nulla per ristabilire l’unione ecclesiastica, nell’in-ten- se della salvezza delle proprie anime e di quella dei loro •linci sani, vorrebbero aderire, col consenso del loro re Sigismondo, all’unione conclusa in Firenze, per la quale si erano già professati i Imo padri, purché il papa li assicurasse che conserveranno la loro liturgia orientale e tutto il loro rito ecclesiastico. Per l’adempimento di questa unione essi avevano deliberato di mandare i ve-sco -, ! Potsiej e Terletskyj in Roma dal Santo Padre.4 Dopo che i due menzionati ebbero determinato anche i vescovi ruteni assenti a firn ire questo atto, si misero d’intesa col nunzio pontificio Mali' 'ina e col re Sigismondo.5 Questi il 2 agosto accordò quanto es,i richiedevano. Conforme a questo privilegio rimesso in detto giorno, la Chiesa rutena ebbe tutti i diritti e privilegi della Chiesa latina e protezione da eventuali punizioni del patriarca di Costantini poli; i vescovadi non dovevano d’ora innanzi essere retti che ' Cfr. Likowski 87 s., 92 s., il quale, specialmente di fronte all’opinione ■ ’ ’ nuta dagli storici ruteni e russi, che l’unione di Brest (vedi più sotto 419s.), non ¡¡a stata che opera dei Gesuiti, porta la prova che di essa la parte prin-(,|!> i!i‘ e piii importante spetta ai vescovi ruteni. La critica ha confermato la '* -i di Likowski; vedi Przeglad Polski 1898 e Kwartalnik Hist. XI 162 s. come P"' Kaindl nelle Mitte.il. aus. der hist. Lit. XXXIII 499 s. Cfr. ora anche »erga 242. ^ edi Theiner Mon. Poi. Ili 256. ' Intorno a Potsiej oltre alla biografia più antica, che L. Kiszka aggiunse ■il 'tiziono delle prediche di questo principe della Chiesa (Kazania i homiliye ^■‘Ocyusza Pocieja, Suprasl 1714), vedi sopratutto Likowski 93 s., 102 s., 4 Vedi Theiner loc. cit. 237 s. s Vedi Likowski 116 s.