>4' che ne parlassi, che li leggessi, che ne chiedessi parere a nessuno : 1’ autore, il giornalista rimaneva nello scrittoio. Potete immaginarvi, che a ciò fare aveva mie buone ragioni. Era questo un genere di pratica filosofìa da me acquistata sui libri, colla spe-rienza degli uomini grandi. Quand’io pensava che non ebbe autore, per grande che fosse, nè nell’antichità nè a’tempi nostri, che vivessesenza avversarii o nemici ; quand’io pensava chele lodi e i panegirici, salvo i casi di teatro, non si danno agli uomini se non dopo morte, potetfa mai ragionevolmente avvisarmi, ch’io solo fossi per essere quella fenice degli autori, per cui le genti non avessero che salutazioni ed inchini? Sapeva anzi benissimo che per dieci cortesi persone, che avrebbero compatito a’miei scritti, cento altre se ne sarebber trovate le quali ne avrebbero detto ogni male: avrei potuto persino citarvi i nomi di coloro che gli avrebbero lacerati in anticipazione, senza leggerli, qualunque ne fosse l’argomento, solo perch’erano cosa mia. Che volete? queste antipatie, questi ingegni intuitivi, che giudicano anzi tratto per una specie di sesto senso, si danno, si conoscono, si veggono, e particolarmente si odono. Le mie osservazioni m’hanno anzi condotto in questo argomento a granili scoperte. 1 critici, coni’è di tutte le altre