686 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo XII. una vera gara nell’acquisto di antichità; oltre al cardinale Aldo-brandini, fu anzitutto Ciriaco Mattei un collezionista ardente.1 Come nel passato, così anche ora, statue antiche vennero riparate e spesso ricopiate in bronzo.2 Yennero pure esportati numerosi quadri dei quali non pochi giunsero in Mantova. Se gli originali non erano acquisibili, fu giocoforza contentarsi delle copie. Se ne fecero specialmente per quelle opere d’arte, che sin’ora non era permesso copiare.3 Come il duca di Mantova, così pure Rodolfo II cercava di ottenere opere d’arte da Roma, cosa che non riuscì, per la penuria di danari dell’imperatore.4 L’esportazione d’oggetti d’arte venne compensata in parte dagli oggetti che pervennero nella Città Eterna, sia per via d’acquisto, o per mezzo di donazione. Principi e aristocratici vollero dimostrarsi grati ai loro ospiti regalando loro dei quadri; altri furono raccolti dai prelati nei loro viaggi.5 Singoli cardinali, come ad esempio Sfondrato e Bonelli, possedevano delle collezioni preziose di quadri.6 Celebre fu pure la raccolta di importanti incisioni in legno e in rame, anzitutto di Dürer, che il cardinale Scipione Gonzaga aveva raccolte nello spazio di trent’anni.7 In Roma quasi tutti i privati facoltosi possedevano delle antichità, quasi per tutto ne erano ornate le stanze, i cortili e i giardini.8 Importante per l’Eterna Città, specialmente sotto l’aspetto dell’igiene, fu la cura che Clemente Vili dedicò al mantenimento delle strade. Sugli affreschi dei tempi di Sisto V si vede con meraviglia, come nelle piazze e nelle strade di Roma pascolassero allora i tanto utili maiali, che non mancano in nessuna casa di goni riferire: « * Laudato il Signore, liabbiamo ricuperato il possesso delle statue et questa sera l’hanno portato l’Antinoo a casa insieme con gli altri pezzi di più stima». Dalle * Relazioni di Arrigoni dell’anno 1603 risulta, che allora vennero di nuovo trasportate delle statue a Mantova. Archivio Gonzaga in Mantova. 1 Cfr. la * Relazione di G. C. Foresto del 27 gennaio 1601, Archivio Gonzaga in Mantova. 2 Cfr. Burckhardt, Beiträge, 496 s.; Orbaan, Documenti, 133 ann. 3 Vedi oltre alle Relazioni di L. Arrigoni del 1601-602 pubblicate presso Lu-zio, La galleria dei Gonzaga, Milano, 1913, 91 s., anche le ulteriori * Relazioni di questi del 1° marzo 1602. « quadro della Maddalena» aprile 4, agosto 17 e 31, ottobre 5 e 12 (copie di quadri celebri, tra i quali « 16 pezzi tutti cavati da disegni di Raffaelo »(Archivio Gonzaga in Mantova). Cfr. anche Bertolotti, Artisti in relazione coi Gonzaga di Mantova, Modena, 1885. 4 Cfr. la Relazione del dott. Rodolfo Corrado, edita nei Blätter, f. Literatur, Kunst, u. Gesch., 1847, n. 33. 5 Cfr. Urlichs nella Zeitschr. f. bild. Kunst, 1870, 49 s. 6 Vedi Orbaan, Documenti, 489 ss. 7 Vedi Luzio, Galleria Gonzaga, 273 ss. 8 Cfr. la Relazione presso Burckhardt, Beiträge. 495.