110 Clemente Vili. I5D2-160.5. Capitolo III. mani (li laici e persino degli Ugonotti. Anche persone aderenti alla Lega si erano impadronite di beni ecclesiastici, che non volevano restituire. Peggiori che i danni esteriori erano quelli interni, i quali derivavano dalla condizione dei vescovadi. L’abuso che da lungo tempo faceva la corona dei diritti accordatile dal concordato, gridava vendetta, avendo fatto sì che a capo di molte diocesi vi fossero dei vescovi del tutto inadatti. Durante le guerre civili e religiose era sopraggiunto ancora un sensibile peggioramento. L’episcopato si era diviso in aderenti della Lega ed in aderenti di Navarra. Molti vescovi, appartenenti alla Lega, trovavansi in esilio. Ma pure alcuni dei partigiani di Navarra dovettero lasciare la città ove risiedevano, se questa, come p. es. a Eouen, si dichiarava per il suo avversario. Il vescovo di Beauvais fu fatto prigioniero dai suoi stessi diocesani, dopo il suo passaggio al partito di Navarra. Alcune diocesi, come Tarbes e Nîmes, si trovavano completamente nelle mani degli Ugonotti. Questi regnavano assoluti nel Bearn, ove erano state soppresse le diocesi di Lescar e Oleron, ed ove i cattolici che ancora intendevano praticare la loro religione, venivano perseguitati peggio che in Inghilterra. Dopo l’ascesa di Navarra, molti vescovadi non poterono più essere rinvestiti. Nel marzo 1591 erano senza vescovo le diocesi di Reims, Bordeaux, Coutances, Vannes, Viviers, Grasse, Vence, Montauban e Senez. Non pochi dei vescovi che aderivano a Nà-varra, erano dei personaggi del tutto indegni. L’ignoranza del vescovo di Tulle era proverbiale. L’autore del memoriale descrive come uomini del tutto viziosi i vescovi di Seez, Mirepoix, Rodez, Béziers e Le Puy. Fu una grazia speciale di Dio che la Francia, pure in mezzo a questi torbidi, possedesse ancora numerosi vescovi eccellenti. L’autore del memoriale esalta quali vescovi esemplari, quei di Lione, Mâcon, Boissons, Châlons-sur-Marne, Amiens, Boulogne, Senlis, Laon, Nevers, Avranches, Evreux, Sens, Tours, Dol, Saint-Malo, Saint-Brieuc, Quimper, Poitiers, Angoulême, Sarlat, Agen, Bazas, Toulouse, Pamiers, Lavaur, Gap, Vienne, Embrun, Glan-dève e Clermont, il cui vescovo Francesco de Rochefoucauld ugualmente a Henri de la Marthonie in Limoges, svolgevano un’attività esemplare nel senso della riforma cattolica.1 Anche il clero secolare francese presentava i più grandi contrasti. I capitoli ed i sacerdoti nei possessi dell’aristocrazia si erano per lo più mondanizzati del tutto. Intorno al resto del clero cui era affidata la cura d’anime, l’autore pronuncia un giudizio, 1 Cfr. la bella opera di Aulagne: La Réforme catti, au 17e siècle dans le diocèse de Limoges, Parigi 1006. Intorno al cardinal Rochefoucauld cfr. Iîev. hist. CXL 70 s.