392 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo Vili. questa decisione, e poi, senza prevenirne Malaspina, dette il consenso richiesto dai protestanti su la loro religione, riservandosi però di concedere poi, con il parere dei suoi Stati, condizioni più favorevoli ai suoi correligionari.1 Solo a stento Sigismondo si assoggettò a riconoscere Angermann per arcivescovo di Upsala, poiché la nomina di questi era indubbiamente un’usurpazione inaudita dei suoi regi diritti.2 Alla fine cedette però anche in questo; insistette solo che non Angermann, ma il vescovo protestanti1 di Vesteràs gli mettesse la corona sul capo. Il nunzio Malaspina fin dagli ultimi del gennaio 1593 aveva li ferito a Roma anche intorno alla questione dell’unzione e dell’incoronazione. Allora anche Sigismondo era d’avviso di non lasciar compiere questa cerimonia da un vescovo protestante, il quale, secondo il suo giusto parere, non era che un laico. Siccome irli Svedesi ricusarono per motivi nazionali un vescovo polacco, pensò il re un istante a Malaspina.3 Il punto divista della Santa Sede, per incarico del papa, era stato esposto al nunzio da Cinzio Aldobrandini in una lunga nota cifrata del 1° agosto 1593.4 ¡Si poteva sperare in Roma che Sigismondo terrebbe conto di qui le osservazioni, poiché Malaspina riferiva ancora nel settembre sulla ferma intenzione del re, di non voler accettare la corona dalle mani di alcun vescovo eretico.6 Ma le circostanze furono più forti della sua buona volontà, poiché il duca Carlo minacciava ili dichiarare nulla ogni altra forma d’incoronazione.6 Il 19 febbraio, nel magnifico duomo di Upsala, Sigismondo si fece porre sul capo la corona dal vescovo di VesterAs.7 La sua sposa non ricevette 1 Vedi GrEIYEK. II 281 11. l. 2 Giudizio di Riihs (II 273). 3 Vedi la * Relazione di Malaspina al Cardinal C. Aldobrandini del 15 ^‘'linaio 1593. Borghese li 68 p. 477, Archivio segreto pontificio. 4 Vedi ibid. pp. 469-471. s * Relazione di Malaspina del 23 settembre 1593, ibid. 6 Vedi la * Relazione di Malaspina dell’8 marzo 1594 (A r c h i v i o - ' greto pontificio) nell’Appendice Xr. 25. 7 Theiner (II 348 s), ha pubblicato la Relazione dell’uditore di Jlnla-spina, Ruggiero Salomoni, dalla quale risulta anche, in che grado Sigismondo si sentisse minacciato da Carlo. Sigismondo descrisse al papa la sua posi/i1!!»' per mezzo del nunzio; vedi la sua * Lettera in data, Upsala 1594 8 marzo, Archivio Boria in Roma. In essa dice: « Occurrebant nonnulla quae S. V. quam secretissime signiflcanda duximus, quae quidem ili. legatu? V. in notam S.t,s V. formam redegit. Mittimus igitur hac ipsa S. V. hisce inclusa ». L’acclusa lettera del re, la quale fu letta in concistoro, in Appendice N. 25. Una seconda * Lettera simile di Sigismondo al papa, in data Stoccolma 1594 marzo 17, ugualmente nell’A rchivio Doria in Roma. Prima ancora che giungessero queste lettere in Roma, Clemente Vili si era espresso in modo assai mite intorno all’arrendevolezza di Sigismondo, causata dalla situazione; vedi nell’Appeudice n. 26 1’* Istruzione a Malaspina del 30 aprile 1594, Archivio segreto pontificio.