CAPITOLO X. Questioni tomiste-moliniste intorno all'efficacia della grazia. Il contrasto sulla dottrina della grazia, nato fra l’Ordine domenicano e la Compagnia di Gesù, andatosi man mano sempre più accentuando, condusse sotto Clemente Vili ad urti gravissimi. Dopo che il celebre libro intorno alla libertà e alla grazia del gesuita Luigi Molina (f 1600) ebbe esposto in forma più precisa il punto della questione, sembrò necessario di trasportare la discussione a Roma, sotto gli occhi dello stesso papa, onde venire ad uu accordo. Ma pur troppo, i dibattiti di lunghi anni, tenuti dai più validi dotti, alla presenza dello stesso papa, non valsero a raggiungere questo risultato sperato in sulle prime; l’attesa vivissima con cui i cattolici e i protestanti di tutta l’Europa, e in fine, i principi ed i diplomatici ne aspettarono l’esito, dovette restar paga di vedere ambedue le opinioni per il momento tollerate dalla Chiesa.1 1 II materiale manoscritto intorno alla storia della controversia è sovrabbondante, ma composto nella più gran parte di lettere e relazioni che riprodu cono delle semplici dicerie, o portano l’evidente impronta della passione ed incertezza. La biblioteca più ricca di documenti preziosi su questa controversia è la Biblioteca Angelica in Roma (H. Narducci, Catalogus codd. mss. -praeter gmecos et orientales in bibl. Angelica, Roma, 1893; efr. So.m-mervogel, Bibliothèque, V 1170 s.). I così detti Atti delle Congregazioni de auxiliis, che portano il nome di Peña o di Tommaso de Lemos, vennero dichiarati immeritevoli di fede, con un decreto dell’inquisizione del 23 aprile 1654 (edito presso Astráin, IV x-xii) allorquando i Giansenisti cercarono di servirsene (cfr. Analecta iuris Pontifi., I 1226). Una descrizione della controversia nel senso giansenista, fu data prima dal domenicano Giacomo Giacinto Serry, sotto il pseudonimo Agostino Le Blanc, Historiae Con-gregationum de auxiliis divinae gratiae sub summis Pontificibus Clemente I IH et Paulo V, libri quatuor. Magonza, 1699 e poi dopo la replica di Livino de Meyere. sotto il suo vero nome (Anversa, 1709). Sono utili i documenti ivi stampati desunti dalla Biblioteca Angelica. Anche de Meyere scrisse prima sotto un pseudonimo; Historiae controversine <' divinae gratiae auxiliis sub summis Pontificibus Sisto V, Clemente Viti et-