256 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo VI. e di impedire che durante la sua minorità l’imperatore, di fronti al pericolo turco, non facesse delle nuove concessioni ai prote stanti.1 Se anche Guglielmo fu gravemente ostacolato, nell’adempimento della tutela, dall’opposizione degli stati protestanti della Stiria e dal geloso sospetto degli Asburgo, pure raggiunse 1;. scopo principale: l’educazione di Ferdinando secondo lo spirito rigorosamente cattolico. Sostenuto dall’arciduchessa Maria e dal papa, ottenne egli che Ferdinando rimanesse fino al 1595 in Ingoi-stadt. Il giovane principe, che anche all’estero restò nei più stretti rapporti con la madre sua, pia e piena di cure affettuose per lui, sotto la direzione di ottimi maestri, si dedicò con zelo ai suoi studi, mentre allo stesso tempo rassodava e sviluppava i principii religiosi che i suoi genitori gli avevano inculcati.2 Fu una meravigliosa coincidenza, e molto importante per gii avvenimenti successivi, che verso la fine del secolo, quasi contemporaneamente, ambedue questi principi, distinti per la loro pietà, per la fermezza del loro carattere e per l’illibatezza di costumi, giungessero al governo dei loro paesi. Massimiliano, al principi ' del 1595 divenne collega di governo di suo padre Guglielmo, e prese, dopo l’abdicazione di questo, il governo assoluto deli ’ Baviera. Già l’ii dicembre 1597 Clemente Vili l’aveva esortato ad esercitare il governo secondo lo spirito di suo padre, particolarmente per la conservazione della religione cattolica.3 L’arcidm Ferdinando aveva fatto ritorno a Graz nel marzo 1595; alla fine dell’anno seguente, dopo aver compiuto il diciottesimo anno, assunse il governo dei paesi dell’Austria centrale. Dall’inizio del suo pontificato Clemente Vili aveva seguito con inquietudine lo svolgersi degli avvenimenti religiosi dell’Austria centrale. Di fronte all’avanzarsi del protestantesismo, eglinon si limitò ad esortare alla vigilanza coloro che erano incaricati, dopo la morte dell’arciduca Carlo, della tutela del minorenne Ferdinando.4 Partendo dal giusto criterio, che le misure di difesa non possono ottenere che dei risultati esterni, il papa si adoperò con- 1 Vedi Hurter II 522 e., Stieve IV 96. 2 Vedi Hurter III 201 s.; Stieve IV 112; Riezler IV 665; Schustee, II. Brenner, Supplemento 14. 3 Originale del * Breve noli’ Archivio di casa Reale a Monaco, Tradotto nell'Allg. (Darmstàdter) Kirchenzeitung 1868, n. 37. 4 Mediante * Breve del 2 maggio 1592 egli esortò l’arciduchessa Maria, a resistere ai progetti degli eretici (Arm. 44, t. 37, n. 282, Archivio segreto pontificio). Il 13 giugno 1592 furono spedite delle Lettere all’arcivescovo di Salisburgo ed al vescovo di Gurk in cui si esortava a tutelare, la religione cattolica (vedi Sciiweizer III 555). Il 27 agosto 1594 vennero * esor tati l’arciduchessa Maria ed i vescovi di Gurk e Lavant, ad opporsi airinu°ya" zione della religione nella Stiria (Arni. 44, t. 39, n. 252-254, loc. cit.). Cfr. anche Stieve IV 120.