I segretari di Stato Ciazio e Pietro Aldobrandini. 39 dall’autunno del 1594 fu indiscussa,1 rimase inalterata sino alla morte del papa. In una relazione del 1599, scritta per il Cardinal Este, è detto del Cardinal Pietro, che ogni favore e ogni grazia dipendevano da lui; prelati, nobili, cortigiani, ambasciatori riempiono la sua casa; si può dire, che tutto passa per le mani del cardinale, il suo parere decide tutto, dalla sua bocca viene l’ordine, nelle sue mani ne è l’esecuzione. 2 Però Clemente Vili teneva a che la posizione dei due nepoti «he amministravano la Segreteria di Stato, rimanesse sempre uguale, almeno esteriormente.3 Ebbero entrambi appartamento nel Vaticano in prossimità immediata del Santo Padre.4 Se Pietro divenne Camerlengo, Cinzio ebbe la legazione di Avignone e la prefettura della Segnatura di Giustizia. Le relazioni dei nunzi erano dirette ad ambedue i cardinali; anche gli ambasciatori, dopo avere esposti i loro desideri presso il papa e presso Pietro, dovettero fare altrettanto con Cinzio. I nepoti furono sempre ricevuti assieme dal papa, e si recavano insieme alla sua messa, come insieme ne ritornavano; soltanto mentre Cinzio era accompagnato solo dai suoi più stretti famigliari, Pietro aveva sempre un grande seguito. Poiché Pietro amava assai più l’esteriorità del potere, che il potere stesso, egli teneva molto ehe gli fosse fatta la corte; egli era felice se le sue anticamere erano gremite di gente che chiedevano udienze.5 Pietro era ammalato, s’incagliavano gli affari; v. * Avviso del 23 febbraio 1003, Urb. 1071, ibid. Cfr. anche Meyer, Nuntiaturberichte 187. 1 Vedi la * Relazione in parte cifrata di A. Chicppio del 22 ottobre 1594, Archivio Gonzaga in Mantova. Cfr. Appendice Nr. 32. 2 * Relatione ad card. Este, Biblioteca di Stato in Vienna. Ranke (Pàpste II8 205) comunica il passo, ma lo trasporta all’anno 1003, mentre II, 155 lo mette sotto la data del 1599. Intorno alla data esatta v. Appendice Nr. 57—60. La preponderanza di Pietro è attestata puro dalla Relazione del 1603 presso Stieve V, 930. Nell’* Instruttione della corte di Roma da Fraschetta al marchese di Viglienna i nepoti vengono descritti come segue: Pietro: È nelle lettere humane et nella politica assai istruito, di buono ingenio e di giudicio grave sopra l’età, dedito al negotiare, accorto et cupo; Cinzio: È dottor di legge et erudito nelle buone lettere, d’ingegno desto, di natura melanconica tanto che gli nuoce. Ottob. 2689, Biblioteca Vaticana. 8 * N. S.re ha sempre la mira di trattare ugualmente i suoi ili™ nepoti in tutte l’occasioni. Avviso del 20 agosto 1594 Urb. 1062, Biblioteca Vaticana. * Pietro Aldobrandini abitava sotto 1’ appartamento di N. S.re. Cinzio nelle seconde loggie al piano di N. S.re; v. Ruolo di Clemente Vili dell anno 1594, p. 7 s. Avevano allora dimora nel Vaticano anche i cardinali Gesualdo, Santori, Rusticucei, Morosini, Toledo e Sassi; più tardi (1599) inoltre Baronio, Antoniano e Bellarmino; v. Bentivoglio. Memorie 151. Cfr. anche Orbaan, Rome 25 s. 6 Vedi Bentivoglio, Memorie 55 s. (cfr. 301). Clemente Vili biasimo lo sfarzoso portamento di Pietro, (v. * Avviso del 7 maggio 1603, Urb. 1071, Biblioteca Vaticana); ma ci teneva che le potenze straniere ono-