Rodolfo II e la questione della successione. 243 Già alla fine dell’aprile 1594 il cardinal legato come pure il nunzio alla corte imperiale eran giunti in Ratisbona per la dieta;1 ma la sua apertura fu protratta sino al 2 giugno. Essi ebbero quindi tempo abbondante per preparare l’esecuzione dei loro incarichi. Con loro dispiacere però dovettero essi presto constatare, che l’imperatore, giunto solo il 18 maggio, non si interessava in sostanza ( he del consenso per l’aiuto contro i Turchi, cercando poi di ritornare (pianto prima possibile a Praga. Per questo motivo appunto vi era poca speranza di eseguire il programma così vasto che Clemente Vili aveva raccomandato al cardinal legato. Le più grandi difficoltà incontrò fin dal principio l’accomodamento della successione di Rodolfo II. 2 L’imperatore, affetto di malinconia e misantropia, dimostrò in questa questione una tale indecisione, che Speciani, ugualmente all’ambasciatore spagnuolo, San Clemente, giunse presto alla persuasione che con mezzi umani non si sarebbe raggiunto nulla. Perciò egli propose il 9 giugno che il papa, ritenendo i sussidi contro i Turchi, costringesse i imperatore all’adempimento del suo dovere. Madruzzo, il quale non era stato informato di questo passo, intendeva procedere s on più moderazione. Ma giunti alla metà di giugno senza che ancora fosse stata concessa, nè a lui, nè all’ambasciatore di Spagna ì'udienza chiesta, l’impazienza s’impadronì anche del legato: questi disse a Speciani, che con Rodolfo sarebbero piuttosto necessari i mezzi sanitari che quelli diplomatici. All’inizio della quarta settimana di giugno ottenne Madruzzo finalmente l’udienza dall’imperatore. Egli gli espose tutte le ragioni per la nomina d’un successore. Più insistentemente ancora io fece San Clemente, il quale accennò che molti principi dell’impero intendevano di cedere ad Enrico IV di Francia la corona, fio che non poteva venire impedito, che dall’immediata elezione d’un re romano. Rodolfo ascoltò cortesemente tanto il rappresen-i ante del papa, quanto quello di Filippo II e promise di iniziare ! negoziati cogli elettori; fece però osservare, che l’affare non si poteva condurre così presto a termine. Anche Speciani, il quale da sua parte esortò l’imperatore con quanto calore potè, e fece allu- 1 Secondo queste dal 1559 al 1591 vennero 35 alunni nel Collegio Gcrma- ttieo.Ungarico in Roma, e dal 1592 al 1605, 32 alunni. Cfr. in generale ancora L. Balics, Gesch. der ròm.-lath. Kirche in JJngarn, 2 Voli. Budapest 1885-90. 1 Dalle Relazioni di Speciani, pubblicate da Zòchbaur (II 41 s.) risulta, come erroneo, che Madruzzo sia giunto in Ratisbona solo il 17 maggio. L’ar- nvo deve aver avuto luogo prima, poiché 1’8 maggio * esprime il cardina] inzio Aldobrandini al Cardinal legato la sua gioia per il suo felice arrivo 1,1 Ratisbona. Biblioteca Estense in Modena, Cod. Camvori n. 214. . ,2 Cfr. nell’Appendice n. 28 la * Lettera di Madruzzo del 4 maggio 1594, '-»ngmale in mio possesso.