Sforzi di Ferdinando per la restaurazione religiosa nell’Austria centrale. 263 (,r;iz ed in altre città e borghi delle terre ereditarie. Questo . iiicipale editto confutò d’un colpo solo l’appello dei prote- • . uti alla pace religiosa d’Augusta, facendogli capire che questo itto era stato concluso solo tra gli elettori, i principi eie procacie immediatamente incorporate all’impero, e che perciò non ; ì riferirà ai rapporti tra il principe e i sudditi. Colla stessa sicurezza fu confutato l’appello alle concessioni dell’arciduca Carlo, ¡il fatto che questi aveva ricusato assolutamente di obbligare ; suoi eredi. L’arciduca fece pure chiaramente rilevare, in che Misura erano stati trasgrediti dai nobili protestanti i limiti segnati : i, suo padre, poiché avevano fatto intervenire anche gli abitanti ■ vile città e dei borghi alle loro pratiche religiose, ai battesimi ! ai matrimoni, posto dei predicatori nelle città e nelle imme-i i te vicinanze di queste, non messo argine agli insulti di costoro contro i cattolici; e al contrario si erano permessi diverse violenze ■ ; nitro sudditi cattolici, specialmente forzandoli ad assistere alle diche protestanti a fare lavori gravi nella domenica e nelle fé-ite, come nei giorni d’astinenza a mangiar carne, e impedito rinvestitura di parroci cattolici. In questa decisione, così finiva . ditto, Sua Altezza il principe serenissimo intende restare « sino ■'Ila sua morte s.1 Mentre i protestanti discutevano ancora intorno alla loro rispo-i a questa decisa dichiarazione,2 Ferdinando procedeva con mia risoluzione e severità, contro la quale ogni opposizione sem-ava vana. La chiesa collegiata protestante in Graz venne chiusa : 14 ottobre 1599. Nello stesso giorno ebbe inizio l’opera delle 1 sidette Commissioni di riforma religiosa, a capo delle quali fu .■■osto in Stiria nel dicembre il vescovo di Seckau Martino Brenner. Commissioni ebbero l’incarico di scacciare dalle città e dai >rghi i predicanti, di distruggere gli oratori protestanti o di rifonderli in possesso per i cattolici, di bruciare tutti i libri lute- • ni, di installare i sacerdoti cattolici, e di ricondurre i cittadini l i contadini al cattolicismo, dapprima coll’insegnamento, e, se ■ ò non giovasse, colla minaccia d’espulsione. Ai nobili fu per il 1 amento permesso ancora di rimanere nella loro confessione prostante, ma poiché al contrario la patente del 12 novembre ordi- 1 iva l’esilio di tutti i predicanti che fossero ancora nel paese, dovettero pur essi licenziare i loro. In tutta la Stiria, come pure nella Carinzia e Carnia, si ripeterono le stesse scene, che si erano volte così spesso dallo scoppio dello scisma religioso in quei territori cattolici, i cui principi si erano fatti protestanti : chi * \ edi Htjrter IV 496 s.; Huber IV 344 s.; Losertii II 559 s. ‘La risposta venne solo il 24 febbraio 1600; gli Statisi appellavano in essa alla pacificazione e al fatto che la confessione d’Augusta non era eretica! e il testo presso Loserth, Alclen II 721 s.