Le trattative di pace di Yervins. 157 clusione della pace fu assicurata. Il re di Francia riconobbe chiaramente che entrambi i suoi alleati protestanti non avevano altro di mira, che distruggere assieme alle forze della Spagna anche quelle delle Francia. Durante le trattative in Yervins si distinse pure il segretario di Secusi, Francesco de Sosa, cosicché tre figli di San Francesco ebbero parte al trattato di pace. Grandi meriti si acquistò inoltre il Cardinal legato Medici, il quale, abile e neutrale, fu il vero mediatore della pace, che fu finalmente firmata il 2 maggio 1598.1 Ciascuno dei due re doveva restituire quanto egli possedeva ancora dei territori dell’altro: Enrico la contea di Charolais appartenente alla Borgogna spagnuola; Filippo II Calais e le altre fortezze importanti ai confini neerlandesi, come pure il porto di Blavet (Port-Louis) nella Bretagna. Nella pace fu pure compreso il duca di Savoia, però la questione importante circa il possesso di Saluzzo rimase sospesa.2 Il papa si trovava in Ferrara, allorché gli giunse la lieta notizia. Egli ordinò subito una processione di ringraziamento.3 Dopoché gli pervennero notizie più precise, egli diresse delle calde lettere di riconoscenza ad Enrico IY4 ed a Filippo II;5 esortando ora il re di Francia a partecipare pure alla lotta contro i turchi. Il più bel momento del pontificato di Clemente Vili fu forse questo, in cui egli riuscì a por fine ad una lotta che minacciava di rovina due grandi e nobili nazioni, e che nello stesso tempo danneggiava gravemente sia gli sforzi del papa, nell’allontanare il pericolo turco, come pure gli interessi della Chiesa. Come nei grandi 1 Vedi Martin , lìelations 11 264. Ibid. intorno alla partenza di Medici nel settembre 1598. 2 Vedi Dumo nt V 1, 566 s. I. B. de Tassis Commentwii presso H. v. Papendreciit, Anal. Belgica II, 2, Hagae 1743, 573 s., Rübsam 132. Intorno alla pubblicazione della pace vedi Desjardins V 360 ed E. Soyez, Séjour à Amiens du card, de Florence. Publication de la paix de Vervins, Amiens 1905. 3 Vedi oltre alla lettera del Cardinal Aldobrandini presso L’Epjnois 651, la * Relazione di Lodovico Cremasela, in data Ferrara 1598 Maggio 14, A r-<■ li i v i o Gonzaga in Mantova. Cfr. anclie la * Relazione di Ber-nerio del 23 maggio 1598, Archivio di Stato in Vienna. 1 « Exultat incredibili gaudio cor nostrum..., mente quodammodo excedi-mus neque verba ulla satis invenire possimi us », è detto nel Breve del 18 maggio 1598 Arm. 44, t. 42, n. 136, Archivio segreto pontificio. 5 * Breve del 30 maggio 1598, ibid. n. 152. Filippo si era congratulato con il papa; vedi la Relazione del nunzio di Spagna del 25 maggio 1598, citata presso Turba, Beiträge nell ’Archiv. /. österr. Gesch. LXXXVI (1899) 367. Clemente Vili scrisse al duca di Savoia il 26 maggio 1598 riguardo alla pace: 0 divitias bonitatis Dei, o nuncium optatissimum salutiferae pacis, quod ardentissime expetivimus, quod summis votis in omni humilitate cordis nostri a Deo et patre misericordiarum precati sumus, quodque pro nostro pastorali officio tamdiu tantaque diligentia procurare non cessavimus, id nunc divinae benignitatis abundantia perfectuin esse incredibiliter laetamur. Orig. nell’A r-c li i v i o di Stato in Torino.