Doppiezza di Giacomo di fronte ai cattolici. 375 l,a maggioranza dei cattolici però si dimostrò più salda d1 Howard nei suoi principi, e l’apparente favore del re non durò a lungo. « Noi non abbiamo più bisogna dei papisti », aveva risposto il re. allorché Watson, che sin allora era stato il suo favorito seni;«/ . gli ricordò le sue promesse.1 Inoltre il fatto che il numero dei cattolici saliva considerevolmente, dacché le leggi non veni vana più applicate, colmò il re di preoccupazioni; sina al maggio del 1604 il numero di coloro che erano ritornati all’antica religioni era salito a 10.000, nel solo vescovato di Chester; coloro che non intervenivano alle funzioni del culto anglicano salì da 2400 a 3433.2 La paura allora di passare nell’opinione pubblica per amico dei cattolici, spinse quel principe senza carattere a dichiararsi contro di essi. Il 22 febbraio 1604 Giacomo, dietro le pressioni del consiglio segreto, ordinò che col 19 marzo, giorno dell’apertura del Parlamento, tutti i sacerdoti cattolici dovessero lasciare il paese.3 Il 22 marzo, in un discorso dinanzi al Parlamento,4 si discolpò della sua benevolenza verso i cattolici, dicenio che egli si era lasciato guidare dalla speranza che sarebbero state presentate ai Lords ed ai Comuni delle proposte per rimuovere alcuni punti poco chiari esistenti nelle leggi contro i cattolici, qualora questi avessero pollato ad una severità eccessiva contraria all’intenzione del legislatore, o condotto alla condanna di innocenti. Che i sacerdoti cattolici non potevano venir tollerati nel regno, finché essi professavano la dottrina, che il papa avesse una autorità temporale su tutti i re ed imperatori,5 e che principi scomunicati potevano venir uccisi impunemente. Che doveva venire vietato pure ai laici di attirare chiunquesia alla loro religione, acciocché i cattolici non acquistassero una forza, che nasconda in sé dei pericoli per la libertà della nazione e per l’indipendenza della corona. Con ciò Giacomo si era dimostrato dinanzi a tutta la nazione un buon protestante. Ma questo principe doppio non volle nemmeno irritare troppo i cattolici. Dopo il suo editto contro i sacerdoti dichiarò egli all’ambasciatore spagnuolo, che per riguardo al consiglio segreto non aveva potuto agire diversamente, ma 1 « Na, na, we’ll not need the Papists now». Lingard, IX, 10 annot.; Gar-MSEK, I, 100. Gardiner, I, 202, 222, 231. Giacomo I aveva fatto fare in ogni contea •Mie liste dei Eecusanti (ibid., 144). «In principati!JWalliae et in provinciis S,'ptontrionalibus... numerus eorum non ita pridem crevit in immensum» (Di-scursus status religionis 1605 presso Ranke, England, I, 531). Cfr. Gardiner, • 242. Intorno ai torbidi in Hereford vedi Foley, IV, 452. Gardiner, I, 144. In meno di nove mesi dopo la morte di Elisabetta, si 1 ice che siano arrivati in Inghilterra 140 sacerdoti. Ibid., 143. 4 Ibid., 166. 5 “An imperial civil power over all Kings and Emperors».