Enrico IV contro uno scisma. 83 Gian Francesco Aldobrandini, il quale, causa la guerra coi turchi, era stato inviato a Madrid al principio del dicembre 1594, ebbe l’ordine1 di preparare il Sovrano di Spagna a questa necessità, che si stava facendo sempre più inevitabile. Il nepote, avanzando la proposta, disse che il papa -vorrebbe servirsi delle trattative della assoluzione, per una pacificazione fra la Spagna e la Francia. Ma appunto questo passo fu preso dai nemici di una riconciliazione d’Enrico con E orna, esistenti alla corte francese, per pretesto, onde distogliere di nuovo il E e dall’invio di Du Perron, il cui arrivo si attendeva a Eoma con certezza, già alla fine d’ottobre.2 Fu presentata la cosa così, come se Clemente intendesse vendere l’assoluzione, obbligando il re a concessioni svantaggiose in prò di Filippo II. Con più zelo che mai, i membri gallicani del parlamento e i vecchi Ugonotti, come Du Plessis Mornay, consigbarono di rinunciare ad ogni trattativa col papa.3 Ma Enrico, prudente come sempre, badò bene di non lasciarsi trascinare a simili progetti, nel chiaro convincimento, che uno scisma religioso, per lungo tempo impedirebbe la tranquillità della Francia, se non la renderebbe del tutto impossibile. A lui, che voleva essere in ogni cosa il successore dei re cristianissimi, sembrò molto più vantaggioso, di ristabilire le antiche relazioni con Eoma, di togliere ai collegati l’ultimo pretesto per la loro opposizione e di contrastare agli spagnuoli la loro influenza alla Curia.4 In ogni caso però, egli non intendeva più esporsi ad un insuccesso, simile a quello avuto nella missione di Xevers. Pertanto Du Perron doveva partire solo allorquando gli fosse stato preparato il terreno in Eoma. Questo difficile compito fu da Enrico affidato l’8 novembre 1594 ad Arnaud d’Ossat,5 un giurisperito ecclesiastico, il quale già, nelle missioni di Clielle e di Severe, aveva reso, quale mediatore, degli ottimi servigi. Arnaud d’Ossat, ugualmente buon cattolico, quanto patriotta francese, già nel 1580 sotto Gregorio XIII era venuto in Eoma, con questa scusa accostarsi al tentativo di divortio.... Si deve dunque a mio giudicio procurare la maggior sicurezza che si può alla depressione et estin-tione dell’heresia et alla conservatione et propagatione della religione cattolica et della giurisdittione ecclesiastica in Francia». 1 Intorno a questa missione vedi Hinojosa 386 s. Cfr. più sotto cap. V. 2 Vedi nell’Appendice N. 31* la * Lettera di Chieppio del 22 dicembre 1594, Archivio Gonzaga in Mantova. 3 Vedi Études CI 83. 4 Vedi Ranke, Franzòs. Geschichte, II 17 s. 5 Oltre alla breve biografìa di Amelot de la Hotjssaye anteriore alla sua edizione delle Lettres du card. d’Ossat, uscita nel 1668, sulla quale basa l’interessante libro di M.me d’Arconville (2. voli., Parigi 1772), e a quanto dice Tamizey de Larroque nelle sue Lettres inéd. du card. d’Ossat, Parigi 1872, 6 ss., cfr. la monografia di A. Degert, Parigi 1894. Intorno alla tomba di Ossat vedi D’Armailhacq, St. Louis des Français à Borne, Roma 1894, 215 s.