214 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo V. Il nunzio pontifìcio Visconti, che accompagnava Bàthory, dette resoconto minuzioso intorno a questa campagna a Eoma, che fu accolto con gran gioia. Ma essa venne offuscata dalle notizie che la vittoria non era stata sfruttata da Bàthory, e dal contegno della Polonia, la quale cercò di nuovo di far valere le sue pretenzioni sulla Moldavia ed impedire con ciò la continuazione della guerra turca.1 Notizie da Costantinopoli facevano supporre per l’anno 1596 un nuovo grande attacco.2 La perdita di Gran come le sconfìtte nella Valacchia avevano prodotto una profonda impressione sin Turchi. Dietro l’ordine del sultano furono indette preghiere pubbliche, ciò che non avveniva che in caso di estremo bisogno. Furono eseguiti armamenti in grande misura. Il sultano stesso si decise di mettersi a capo delle sue truppe, ciò che contribuiva non poco a rialzare l’animo abbassato dell’armata e del popolo.3 Sigismondo Bàthory credette che l’attacco principale si rivolgerebbe contro di lui. Egli si recò perciò nel gennaio 1596, accompagnato dal nunzio pontifìcio Visconti e dal suo confessore, il gesuita Alfonso Carrillo, alla Corte imperiale, ove gli fu promesso un abbondante soccorso.4 Clemente Vili aveva già a principio del 1596 nominato il conte Lodovico Anguisciola nunzio straordinario per la Transilvania. Anguisciola doveva esprimere il piacere del papa per le vittorie nella Valacchia, consegnare a Bàthory una spada benedetta, esortare ad un accomodamento pacifico della, questione colla Polonia, incitandolo a condurre energicamente la guerra contro i Turchi.5 Contemporaneamente fu pure delegato, ' 1 Vedi Hammee IV 250 s.; Fessler-Klein IV 32 s.; Hijber IV, 389 s.; Joega, Osmanen III 316 s.; Fraknói loc. cit. Clemente VIII esprime in un * Breve dell’8 novembre 1595 a S. Bàthory il suo dolore per gli avvenimenti nella Moldavia, i quali ostacolavano la sua guerra contro i Turchi (Brevia, Ami. 44, t. 49, p. 308b, Archivio segreto pontificio). La Relazione di Visconti intorno ai successi in Transilvania venne letta nel concistoro del 4 dicembre 1595 (* Acta consist. card. S. Severinae, God. Barb. XXXVI 5 111 Biblioteca Vaticana). Il 6 dicembre 1595 venne cantato in S. Pietro un « Te Deuin » di ringraziamento (* Diarium P. Alaleonis, Barb. 2815, ibid.). 2 Cfr. Avviso degli apparati, della pompa e del numero do soldati, con clic Mehemet Re de Turchi partì da Costantinopoli per venire alla guerra d’Ungheria, Roma 1596. 3 Vedi HammeR IV 254 s., Zjnkeisen III 601. 4 Vedi Hiìber IV 395. Il vescovo di Caserta, B. Mandina, inviato dal papa in Polonia, * riferisce da Praga il 20 e 23 febbraio 1596 a Clemente Vili intorno al suo incontro con Bàthory e su lo zelo bellicoso di questi: « Si bene è giovanotto di età, non dimeno è di spirito molto relevàto e savio e devotissimo alla Stó V. et a questa S. Sede ». L’originale nell’A rchivio Doria in R o m a, sezione Aldobrandini. 5 L’istruzione per L. Anguisciola, in data 1596 gennaio 23, nei Docum. privit. la istoria Bomànilor III 2, 410 s., e presso Veress, Mori. Vat. Hung• H 3, 172 s. Il * Breve a S. Bàthory riguardo alla spada benedetta in data 1596,