269 no se non sa pei cartelli e gli annunzi! ; egli è un capo comico che adopera e si vede, è capo comico infine perchè sta sopra tutti, e la compagnia possiede in lui il miglior attore del suo genere, fra quanti forse corron l’Italia. Il Ver-gnano è un caro giovine, dJ aspetto piuttosto piacente, sciolto, disinvolto, brillante, che sostiene le varie parti in cui si suol figurare sulla scena la gioventù, secondo i suoi varii caratteri di pazza, capricciosa, vaga di passatempi e di giuochi, generosa, insolente: bellissima età che ne tien fede si breve tempo, che invidiano tutte le altre, mentre ne fanno sì piccolo conto coloro ai quali ancora sorride, e che il Vergnano rappresenta con sì veri colori là sulla scena. Io non conosco questo caro Vergnano nè pur di persona; sJei m’incontra non mi saluta; pure io l’amo come s’aman gli amici, come s’amano le antiche memorie, le care pazzie de’primi anni, l’amo, e quando vedo il suo nome nell’elenco, mi perdonino Parigina ed Oreste, io gli abbandono e corro invece in s. Benedetto, quantunque il vi-glietto non costi a me meno che agli altri settan-tacinque centesimi.La compagnia ha pure un’altro caro personaggio, leggiadro e gentil personaggio, del quale non posso però dire come dell’altro ch’io l’ami di nessun amore, perchè il pubblico se ne scandalczzerebbe, ma che ha in-