394 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo Vili. di Pasqua contro quest’opera di carità, e proibì ad ognuno di dare dell’elemosine a quei mendicanti, così che quei poverelli sarebbero quasi morti di fame.1 Anche la circostanza, che Sigismondo chiese il papa per patrino2 della sua figlia, nata in maggio, diede nuovamente occasione a gravi offese contro il re. Inoltre scoppiarono le più spiacevoli liti tra la Polonia e la Svezia. Non può dunque meravigliare, se a Sigismondo il suolo bruciasse sotto i piedi, vedendo nel suo regno svedese tutti gli animi irritati contro di lui.3 Le notizie dalla Polonia erano tali che il ritorno del re sembrò assai urgente.4 Dopo che Sigismondo ebbe provveduto, per quanto gli fu possibile, alla sicurezza della sua sovranità in Svezia, s’imbarcò di nuovo alla metà del luglio 1594.5 Malaspina ebbe il suo posto sulla nave principale, cosicché ancora una volta la bandiera della Santa Sede sventolò sul mare del Baltico. Il nunzio scrisse in alto mare una relazione per Roma, in cui egli getta uno sguardo retrospettivo sugli avvenimenti dei quali era stato testimone. In essa constata il nunzio che l’arrendevolezza circa il problema religioso consigliato a Sigismondo dai « politici » polacchi del suo seguito, non aveva già messo in tacere le mire politiche dei protestanti, ma anzi le aveva piuttosto favorite. Sigismondo si trovava di fronte a suo zio potente, ambizioso e senza scrupoli; ad un’aristocrazia indisciplinata, mentre il popolo, istigato dai pastori protestanti, riconosceva il nuovo re solo a parole. Il cancelliere polacco era di avviso che Sigismondo, risiedendo in Polonia, verrà rispettato molto più, che se stesse là. Lo voglia Iddio, dice Malaspina, altri però sono di ben diversa opinioni Sigismondo è fra gli ottimisti; ma, conclude il nunzio, come si può aver fiducia in coloro, che hanno mancato di fedeltà verso Iddio?6 Questo timore era pur troppo fondato. Sigismondo aveva dato al duca Carlo, che in Upsala gli giurava solennemente fedeltà, la piena facoltà di governare il regno insieme con tutti i consiglieri, vietandogli però espressamente di tenere delle diete e di introdurre nuovi ordinamenti.7 In aperto contrasto con questo ordine 1 Vedi Rùhs II 275. 2 Vedi il Breve del 17 febbraio 1594 presso Theiner II, Doc. p. 9.r>. La * Lettera di ringraziamento della regina Anna a Clemente Vili in data Stoccolma 1594 27 giugno, nella quale ella partecipa la morte di sua figlia, spirata poi " dopo il suo battesimo, nell’ Archivio 1) o r i a in Roma. 3 Vedi Tiieiner II 276 s. 4 Cfr. * Ragguaglio (sopra p. 384 n. 4), Biblioteca Valliceli a n a in Roma. 5 Cfr. Htjrter III 363. 6 Vedi nell’Appendice nn. 30-31 la * Relazione di Malaspina del 15 agosto 1594, Archivio segreto pontificio. Vedi Rùhs II 279 s., il quale difende Sigismondo dall’accusa di avei