458 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo IX. vicelegato delle Marche, non contava, poiché egli poteva in questo posto recarsi ogni giorno nella sua diocesi. Ma anche Clemente Vili dovette sperimentare quanto fosse difficile sradicare l’abuso, che dei vescovi allontanatisi dalle loro diocesi si trattanessero senza un motivo in Roma. Malgrado i suoi ammonimenti,1 verso la fine del suo pontificato, appunto nel novembre 1603, si trovarono tanti vescovi presenti alla Curia che egli dovette nuovamente prenderci un provvedimento.2 Alcuni anche allora ubbidirono solo riluttanti. Ma il papa insistette perchè il suo ordine venisse eseguito. Nell’aprile 1604, quasi tutti i vescovi si erano allontanati da Roma; solo alcuni, che non avevano trovato mezzi di partenza, vi erano rimasti.3 Nel mentre il papa fece comunicare questo risultato al nunzio di Madrid, egli lo invitò a far sì che quest’esempio fosse seguito pure nella capitale spagnuola.4 Gregorio XIV, il quale aveva assistito come vescovo di Cremona al Concilio di Trento, per corrispondere al sentimento dello stesso Concilio, che nella sua ventiduesima sessione aveva richiesto per i vescovi una speciale cultura scientifica nella teologia e nel diritto canonico, decise di sottoporre i candidati all’episcopato ad un doppio esame, prima della loro conferma. Anzitutto doveva venir esaminato, per mezzo d’un processo informativo, il tenore di vita tenuto sin allora da colui che doveva esser nominato, e poi la sua cultura nelle scienze menzionate. La sua morte prematura aveva impedito a papa Gregorio l’effettuazione di questo progetto. Clemente Vili proprio al principio del suo pontificato lo attuò col prescrivere un tale esame per tutti i vescovati di libera collazione nell’Italia e nelle isole circostanti, come pure per quelli di nomina regia. A questo scopo creò egli una Congregazione. Ai cardinali nominati a questo fine, vennero aggiunti alcuni prelati come esaminatori.6 La Congregazione iniziava già nel luglio 1592 la sua attività. Lo stesso papa assisteva agli esami. Questi vennero 1 Cfr. i * Brevi d’esortazione al vescovo di Oristano (Sardegna) Ant. Cano-polo, in data 1600 luglio 15, ed « Episc. S. Iacobi insulae Capitis Viridi » in data 1602 marzo 22, Arni. 44, t. 44, n. 198 e t. 46, n. 75. Archivio segreto pontificio. Cfr. anche la * Relazione di G. C. Foresto del 14 ottobre 1600, Archivio Gonzaga in Mantova. 2 Vedi 1’* Avviso del 12 novembre 1603, TJrb. 1071, Biblioteca ' >' t i c a n a. 3 Vedi gli * Avvisi del 30 marzo, del 3 e del 7 aprile 1604, Urb. 1072, Biblioteca Vaticana. 4 * Avvertimento a D. Ginnasio del 6 aprile 1604, Barb. 5852, Biblioteca Vaticana. 5 Cfr. la * Relazione di G. Niccolini del 3 luglio 1592, Archivio d * Stato in Firenze; De Luca .Bel. Cur. Bom. for. disc. 21; MOKONI X* 195 s.; Bangen 89 s.