Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo II. gliere ogni occasione per far cambiare possibilmente parere al papa.1 Per quanto stesse a cuore a Clemente Vili la sorte della Francia, pei' la cui salvezza egli aveva ordinato speciali preghiere,2 pure non ritenne ancora giunto il momento, per cambiare la politica sinora seguita. Un motivo principale fu la sua sfiducia, facilmente comprensibile, sulla sincei’ità delle intenzioni di Enrico di Navarra. « Dio lo sa » disse il papa alla fine del gennaio 1593 all’ambasciatore di Venezia « che se Eoi potessimo dare la pace alla Francia, Ci recheremmo là noi stessi, e vorremmo subire persino il martirio. Ma come possiamo prestar fede e fiducia ad Enrico di Navarra, se persino uno dei suoi aderenti ha detto a noi, che se pure S. Pietro stesso ritenesse per certa la conversione di questo principe, Noi non dovremmo crederla ? E questa è anche la Nostra convinzione. Egli è e rimarrà sempre un eretico: vuol fare come la regina d’Inghilterra che si salvò per mezzo di tali espedienti. Colle sue negoziazioni con Noi, egli vuole soltanto costringere la Lega a sottomettersi ».3 Allorché il papa, che in tutta questa faccenda aveva dal lato suo l’intera Congregazione francese,4 profferiva queste parole, eransi raccolti proprio in Parigi (26 gennaio 1593) gli Stati generali, in quanto essi appartenevano alla Lega. Sega si era adoperato, per incarico del papa, che la partecipazione fosse, quanto più possibile, numerosa.5 Egli sperava, che l’assemblea fosse per dare 1 Vedi Partita, Dispacci I 3 s., 6 s. 2 Vedi * Acta consist. del 27 novembre 1592, Cod. Barò. XXXVI 5 III, Biblioteca Vaticana. Cfr. Pakuta, Dispacci I 26 e * Avvisi del 18 novembre e 5 dicembre 1592, TJrb. 1060 II, Biblioteca Vaticana. 3 Vedi Pakuta, Dispacci I 91 s. Clemente Vili prende assai decisamente posizione contro Enrico di Navarra, anche nei * Brevi per «Alph. Corsus» del 29 dicembre 1592 e per il card. « dux Guisiae » del 19 gennaio 1593, Arm. 44, t. 38, p. 157, 184, Archivio segreto pontificio. Ibid. * Brevi «in Galliam ad diversos nobiles catholici nominis, qui euin furia illa Navarraea sunt, coliortatio per legatum [Sega] ut so ab illa peste seiungant, quod iani pridem factum oportuit atque utinam nunc fiat », in data 1° febbraio 1593; seguono 28 indirizzi. Cfr. la * Lettera di Aldobrandini a Sega del 4 febbraio 1593, Ottob. 3211 I 111, Biblioteca Vaticana. 4 *Die III februarii 1593 fuit congregatio Franciae coram S.ra°. In ea S.nms proposuit aliqua negocia et literas de rebus Franciae et instantiam quao fit a marcinone Pisanensi oratore Navarristarum, ut possit venire ad S. S. prò principibus sanguinis regii et aliis catbolicis qui Navarram sequuntur, et interim degit Veronao, et omnes fuerunt in sententia ut non admitteretur multis de causis et quia nec card. Gondius est admissus iisdem rationibus, et quia ita expediebat. Questa decisione venne ancora una volta ripetuta il 6 marzo 1593: «Omnes unanimiter concluserunt non esse a S. D. N. multis de causis et rationibus admittendum, excepto uno card. Aquaviva, qui censuit esse recipiendum et deinde dimittendum, et ut ei respondeatur ex praescripto. Annotazioni autografe del Cardinal Santori, Archivio segreto pon-tificiol 28. 5 Cfr. le «Relazione di Sega (sopra p. 47 n. 5) Biblioteca Angelica in Roma.