182 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo IV. Il compito che il re di Francia aveva affidato a Béthune era duplice.1 Innanzi tutto egli doveva dissipare tutti i dubbi intorno alla sincerità religiosa di Enrico IV e smentire le accuse degli Spagnuoli, che essi deducevano dalle concessioni fatte coll’editto di Nantes agli Ugonotti, dalla posizione presa dal re di Francia verso i rivoluzionari neerlandesi e dalle sue relazioni coll’ Inghilterra. Ma non si trattava solo di guadagnare per la Francia il pontefice regnante; per assicurare un risultato durevole nel collegio cardinalizio, che durante la guerra di religione in Francia e per causa della debolezza degli ultimi Yalois era caduto troppo sotto l’influenza spagnuola, si doveva pure creare un partito devoto al re cristianissimo. Béthune riuscì ad ottenere assai considerevoli risultati, sotto entrambi i riguardi. Fu di sommo vantaggio per lui, che il prudente Clemente Vili, e con lui molti in li orna, sentissero duramente la dipendenza dalla Spagna, come pure che il gabinetto di Madrid ed i suoi rappresentanti lavorassero incautamente proprio a vantaggio del rivale francese. L’arrivo di Béthune in Eoma cadde in un momento favorevoli , poiché la dinastia del suo monarca, poco prima del suo arrivo aveva avuto un nuovo pegno importante per il suo avvenire, con la nascita del delfino. Come crescessero in Eoma le speranze su la Francia, lo dimostra il fatto che Clemente Vili ed alcuni cardinali, i quali ugualmente a lui erano stanchi della tutela spagnuola, uscirono in modo impressionante dal loro riserbo. Il papa disse a Béthune che si attendeva, che dopo la sua morte Enrico IV si sarebbe interessato dei suoi nepoti. Il cardinale Pietro Aldobran-dini esternò la speranza che Béthune riuscirà a rialzare la riputazione dei Francesi alla Curia. Enrico IV comprese subito quale profitto poteva trarre da questa situazione; pregò quindi Clemente te Vili di divenire il patrino del delfino, e colmò di cortesie2 Maffeo Barberini, l’inviato speciale delegato a questo scopo in Francia. Con tutto ciò il compito di Béthune era molto difficile. Nonostante le premure di d’Ossat, egli aveva solo pochi amici sicuri, mentre gli Spagnuoli esercitavano tuttora nel collegio cardinalizio un’influenza potentissima, della quale essi godevano già da una generazione. I cardinali avevano grandi spese, ma per lo più piccole entrate, cosicché erano in certo modo dipendenti da pensioni di sovrani. La Spagna seppe sfruttare questa circostanza senza riguardi, e, nelle elezioni dei papi, escludeva tutti i candidati che glio 1601 sino al 4 gennaio 1605 nella Barb. 5830, Biblioteca Vaticana. Ibid. le Cifre dal 19 luglio 1602 sino al 21 settembre 1604. 1 Vedi 1’* Istruzione per Béthune in data 1601 agosto 23, nel frane. 3465 della Biblioteca Nazionale in Parigi. Cfr. CouzaKD 5 s., 221 s. 2 Vedi Couzaiu) 225 s.