154 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo IV. d’Enrico IV lasciasse ancora molto a desiderare. Caratteristico per il sentimento dominante in Eoma è il dolore e lo sgomento che ivi fu provato, allorquando nell’aprile 1596 fu conquistata dagli Spaglinoli Calais, e nel marzo seguente, Amiens.1 Secondo quanto riferisce l’ambasciatore veneto, Giovanni Dolfin, Clemente Vili ed i suoi nepoti temettero allora che gli Spagnuoli fossero ora per sfogare su di essi2 la loro ira per l’assoluzione di Enrico IV. L’importanza dell’amicizia di Enrico IV, il cui ambasciatore Francesco de Lussemburgo, duca di Piney, prestò nell’aprile 1597 la solenne obbedienza,3 si mostrò allorché nell’autunno, con la morte del duca Alfonso II, sorse la questione circa la devoluzione del ducato di Ferrara. Mettendosi il re di Francia al fianco del papa, riuscì a questo di assoggettare al diretto governo della Chiesa questo ducato, che sin allora non era stato che un feudo.4 Se a suo tempo aveva prodotto profonda impressione negli Spagnuoli il fatto, che Clemente Vili impartisse l’assoluzione ad Enrico IV, contro la volontà di Filippo II, essi furono ora sgomentati per lo sviluppo della potenza militare da parte della Santa Sede e per il successo dell’impresa, che era stata condotta a termine senza la loro partecipazione, anzi contro il loro volere. Il prestigio di Enrico IV fu di nuovo consolidato per il suo contegno in questa questione.5 Clemente Vili fece l’8 maggio 1598 il suo ingresso solenne in Ferrara. Sei giorni prima era stata segnata la pace di Vervins. Questo accomodamento, che aveva posto un argine alla guerra distruttrice tra la Spagna e la Francia, e che confermava l’indipendenza nazionale del popolo francese, era stato tutto opera di Clemente Vili.6 Questo aveva già raccomandato al Cardinal legato Medici l’accomodamento tra la Francia e la Spagna, tanto necessario 1 Vedi Lettres d’Ossat I 251 s., 458. Cfr. Desjardins V 340. 2 Dolfin, Relazione 469 s. s Cfr. * La entrada que liizo el ill.mo y ex.mo S. Duque de Lucemburg, Embaxador de Rey Christianissimo de Francia y de Navarra, con el reci-bimiento maravilloso, que por orden de N. S. Clemente papa octavo le fue heclio en Roma a, los 16 de Abril Anno de 1597, in Conradi baronis in Be-melberg et Hohenburg iunioris [cfr. A. Farinelli, Apuntes sobre viajes y viaj eros por ti spana y Portugal, Oviedo 1899, 135 s.] * Liber litterarum nel Cod. 580 p. 123 s., della Biblioteca dell’Università in Innsbruck. Intorno alla prestazione di ubbidienza (17 aprile 1597) e le trattative precedenti, vedi Lettres d'Ossat I 429, 432 s., 442, 447 s., 451 s., e * Acta consist. card. S. Severinae nel Bari), lat. 2871, III, Biblioteca V a t i c a n a. Clemente Vili, ringraziò Enrico IV, mediante * Lettera del 20 aprile 1597 per l’invio di Lussemburgo. Orig. nell’A rchivio Nazionale in Parigi L. 357. 4 Cfr. intorno a ciò, più avanti, Cap. 11. 5 Vedi Agost. Nani presso Alberi I 5, 480; Lettres d’Ossat. 496 s. 6 Giùdizio di Herre (644).