76 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo II. a continuare l’opposizione contro la Santa Sede per la tutela di presunti privilegi ecclesiastici e di interessi nazionali. In questi circoli si era radicata sopratutto l’opposizione alla accettazione dei decreti del concilio tridentino, che furono dichiarati incompatibili colle « libertà della Chiesa gallicana ». Questo nuovo concetto, che è proprio il contrario di ciò che esprime la parola,1 divenne un “ motto ” lusingante l’orgoglio nazionale, per le vecchie tendenze scismatiche, che si rivolgevano contro l’autorità ed i diritti della Santa Sede. Queste tendenze spiccarono già molto chiaramente sotto Sisto V2 e presero un nuovo potente sviluppo allorché Gregorio XIV, illuso dagli Spagnuoli e dai collegati, fece quei passi nella questione della successione, che il prudente Sisto V aveva evitato. Col farsi esecutore dei desideri di Filippo II, Gregorio XIV suscitò un’opposizione nazionale in Francia, che si estese pure al campo ecclesiastico. Tutti quei francesi cattolici, che preferivano vedere sul trono di Francia piuttosto Enrico di Xavarra che non un pretendente di gradimento della Spagna, rivolsero ora l’odio, che nutrivano contro Filippo II, alla Santa Sede ed ai suoi diritti. Una parte dell’episcopato, guidata dall’arcivescovo di Bourges, si mise apertamente a capo dell’opposizione.3 Cerehie sempre più vaste si famigliarizzarono coll’idea di far eleggere per mezzo dei vescovi un patriarca, che dovesse governare la Chiesa francese, quasi indipendente da Roma..4 Tendenze scismatiche di questo genere, dovevano colmare gli Ugonotti di liete speranze. Essi ripeterono nei termini più forti, tutto ciò che di fronte all’intervento di Gregorio XIV, era stato addotto dai cattolici francesi, contro l’autorità e posizione della Santa Sede; con uno zelo come se parlassero de\la loro propria setta, difendevano le libertà gallicane e l’elezione d’un patriarca indipendente. Ma per raggiunger ciò, ripetevano essi, l’unica via sarà un’aperta e vasta riforma, una trasformazione della Chiesa, come già da una parte della nazione è stata eseguita.5 In altri fogli volanti, si rassicuravano i cattolici francesi solennemente, che non si intendeva di attirarli con astuzia e violenza alla religione calvi- 1 Vedi Phillips III, 342, il quale descrive il vero significato con le parole di Charlas (De libertatibus ecclesiae Oallic. I3 Romae, 1720, 36): « oppressionem iurisdictionis ecclesiasticae a laica et depressionem auctoritatis Romani Pon-tificis a clero Gallicano». 2 \ edi l’importante Dispaccio di Giov. Mocenigo del 21 gennaio 1590 presso Romanin VI, 412, n. 5. 3 Vedi la presente opera, vol. X p. 552 s. 4 Vedi Stàhelin 328 ». 5 Vedi Beponse aux commonitoires et excommunications de Gregoire XII jettes contre. . . Henri de Bourbon, Bot très chrétien de France, nelle Mém. de la Ligue IV 384 s.; estratto presso Stàhelin 346 s.