396 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo Vili. a lungo sia durato l’attaccamento del popolo alle usanze ecclesiastiche dei loro padri è dimostrato dal fatto, che ancora nel 1602 i contadini di Svintuna aggredirono il loro parroco poiché Hi si era rifiutato di celebrare la messa nel giorno di san Lorenzo.1 Molto significante è pure che il popolo non volle sopra tutto saperne dell’abolizione dell’elevazione dell’ostia. Un informatore dalla Svezia era di opinione che molti contadini si farebbero di nuovo cattolici, se si permettesse loro solo la messa, nella lingua nazionale.2 La volgarità, con la quale si procedette in mezzo agli scherni alla distruzione dei ricordi cattolici, dovette scandalizzare l’animo di quel popolo. Pare incredibile, ma viene accertato da parte degna di fede, che un predicante luterano, il quale aveva insegnato ad un corvo a gracchiare alcune parole, gli fece esternare un lamento per la sua esclusione dal cielo, ed allora battezzò l’uccello secondo il rito cattolico.3 Come in Vadstena, ove furono distrutti gli artistici reliquiari in argento di Eric, di S. Brigida e S. Caterina, non si aveva avuto alcun riguardo verso le preziose memorie locali della primitiva storia nazionale, così anche altrove accadde la stessa cosa. Da una chiesa parrocchiale venne trascinata all’aperto la statua del venerabile re, Eric di Svezia, un soldato dovette tirare contro di essa un colpo di fucile: la palla rimbalzò ed uccise il tiratore -avvenimento che fece profonda impressione presso il popolo.* A Sigismondo non sfuggì l’attaccamento del basso popolo all’antica fede, come neanche l’avversione che suscitava il governo dispotico di Carlo presso i nobili. Ma Sigismondo non potè per ora risolversi alla decisione di fare ancora una volta un tentati’'" per la riconquista del suo regno, che lo zio spergiuro gli aveva tolto5 con mezzi rivoluzionari, per natura sua essendo contrario ad un’azione risoluta.6 Egli pensava costantemente al suo ritorno in Svezia, sentendo dei rimorsi per la sua arrendevolezza, cui si era lasciato portare onde essere incoronato. Una volta confessò al nunzio Malaspina, che in diverse sciagure che da allora lo avevano colpito egli aveva visto il castigo di Dio, e sopratutto 1 Vedi Geiyer II 299, n. 1. Anclie in Finlandia le popolazioni volevano mantenere le vecchie usanze cattoliche; vedi Schybergson, Oesch. FinnlantU, Gotha 1896, 154. 2 Vedi la * Relaziono del 21 settembre 1596 presso Theiner II 68; cfr. ibid. 49. 3 Vedi nell’Appendice nn. 47-50 la * Relatione dello stato di Suetia. M i-b l i o t e c a V a 11 i c e 1 I i a n a in Roma. 4 Vedi ibid. 5 « Raramente vennero impiegati per la salvezza della monarchia na/.i" naie (sic) dei mezzi più ribelli! La Svezia stette in mezzo alla sua rivoluzio11'' gloriosa » giudica Droysen, Gc.'cìt. der Gegenn formation 222. 6 Vedi Geyer II 287