Clemente Vili e le condizioni dell’Irlanda. 369 i quali però poterono appena dopo trent’anni avere una ferma dimoia.1 In Lisbona alcuni sacerdoti irlandesi nel 1573 avevano cretto una scuola per missionari; dopo che essa ebbe avuto nel 159.", imo sviluppo sotto la direzione del gesuita Giovanni Holing, rice\<‘tte nel 1595 una sede solidamente fondata, dopo di che Wliiti- assunse la direzione dell’istituto.2 Avendo l’arciduca Albert» sovvenzionato con denaro un numero d’irlandesi nel semi-nuli" di Anversa, ne ricevette nel 1604 lode del papa,3 come l’ebbe pur. allo stesso tempo il re di Spagna per la sua generosità verso i seminari spagnuoli e fiamminghi per gli irlandesi.4 Egli già nel 1597 aveva raccomandato vivamente all’arciduca Alberto di aver cui;! degli studenti irlandesi in Fiandra.5 Per la difesa dell’antica religione, i seminari sul continente erano doppiamente necessari conir contrappeso al Collegio della Trinità, che Elisabetta aveva cict :1 > in Dublino come baluardo del protestantismo e che fu dotato, tanto da lei quanto dai suoi successori, di enormi rendite e dei più estesi privilegi. Tutti gli studenti ed impiegati del Collegio della Trinità dovevano sottoscrivere i trentanove articoli; un i < rzo degli alunni ivi educati si dedicarono alla teologia anglicani!, il cui insegnamento era impartito con spirito ostile al cat-tolicismo.6 Secondo le opinioni medioevali, passava l’Irlanda per una nazioni che avesse dei legami e degli obblighi speciali verso la Santa Sede. Ancora Paolo IV, nel 1555, nell’innalzare l’Irlanda, dietro preghiera di Filippo II e della Regina Maria, al grado di Regno, si riservava espressamente i diritti della Sede Apostolica.7 Da ciò si spiega probabilmente, che Clemente Vili nel trattare delle cose .li Irlanda si distaccasse dai suoi consueti principi. La severità e crudeltà dei viceré aveva, dal 1590 in poi, spinto i capi irlandesi alla rivoluzione; dopo alcuni felici risultati di O’Neill, il vedovo Cornelio O’Melrian diresse da Lisbona il 4 novembre ! >9 > al papa una domanda, che in base alla bolla di donazione di Itiano IV volesse dividere l’Irlanda dall’Inghilterra e nominare O’Neill a re.8 Clemente Vili naturalmente non aderì a questa 1 Ibid., 217. s Ibid., 222. ' Breve del 28 maggio 1604, Brevia, Ai-m., 44, t. 56, p. 213, Archivio ^e g r c t o pontificio. 1 Breve del 28 maggio 1604, ibid., p. 212. Lettera del 20 settembre 1597: «Tibi igitur catholicos Hybernos in uni-•■r»um et illos nominatim egregiae spei iuvenes efficaciter commendamus». „^'"'"Uons de Home, I, 1582-1597, Archivio di Stato in B r u -’ i« s; Brevia Arni., 44, t. 41, n. 220, A r c hi v i o segreto pontificio. " Bellesheim, II, 215. Ij'id., 108. Cfr. la presente opera, voi. VI, p. 547 s. 5 Bellesheim, II, 225. 1 'st°R, Stona dei Pupi, XI 24