616 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo XI. Con impetuosità vertiginosa l’acqua fece crollare numerose case anzitutto in Borgo, all’isola di S. Bartolomeo ed a Bipetta. In tanti altri edifìci le fondamenta vennero talmente corrose, che esse dovettero più tardi venir sorrette con intavolati e travi, o con nuove sostruzioni; fabbricati più antichi, come la casa del professato dei Gesuiti, per i danni subiti dovettero venir costruiti di nuovo.11 due archi esterni del ponte Palatino, restaurato da Gregorio XIII, caddero preda del furioso elemento, cosicché il nome medievale di Ponte S. Maria si mutò d’allora in Ponte Botto.3 Anche il Ponte S. Angelo e Ponte Molle furono danneggiati; tutte le botteguccie di oggetti di devozione a Ponte S. Angelo furono distrutte, tre magazzini di sale della Camera Apostolica, e nove dei venti molini da grano sul Tevere - secondo altre indicazioni persino dodici -vennero trascinati via con tutti gli abitanti. Bue s’infransero a Ponte Sisto. In un caos indescrivibile galleggiavano per le vie di Roma balle di merci, fastelli di fieno, porte, libri, mobili ed altri utensili domestici. Le acque, che irrompevano con vertiginosa rapidità, cambiavano continuamente il loro corso. Ne nacque un panico terribile. Al grido di terrore « l’acqua! » si precipitò la popolazione fuori dalle case, e in mancanza di barche sufficienti cercò salvarsi, in mezzo a scene terribili, nei luoghi più alti, a Castel S. Angelo o in case più grandi. Altri fuggirono sui tetti. Se la città fosse stata presa d’assalto dal nemico, il terrore e lo scompiglio non avrebbero potuto esser maggiori. A quale altezza incredibile giunsero le acque, risulta con spaventosa chiarezza dai segni, ancora oggi esistenti sulla facciata della Minerva ed in altri luoghi.3 L’inondazione irruppe così fulminea, che la più gran parte degli abitanti non potè fornirsi di viveri. L’inviato imperiale riferisce, che sevino, Gonzaga 824 s.; Grottanelli, Ducato di Castro 21 s.; Lanciasi, Scavi II 27; A. Pilot nella Riv. di Roma 1909, Agosto. Notizie contemporanee nell’Archivio V. 3 (1879) 300 s., di Gobi; Bertolotti, Art. Subalpini s. Di altre Relazioni sono da rilevare: la Relatione de la spaventevole inon-datione fatta dal Tevere nella città di Roma e suoi contorni alli 23 deeem re 1598, Milano 1599 (Esemplare nella Biblioteca J. v. Gòrres, più tardi in pos sesso della Signorina Sofia Gòrres in Vienna). I. Castiglione, Trattato < • Vinondatione del Tevere, Roma 1599, 5 s., 44 s., 73 s.; M. Cognatus, Tiberis inundatione, Romae 1599. Intorno all’inondazione del Tevere cir. ai cora Misceli, di stor. ital. IV 687. . .. 1 Vedi Iuvencius V 292, ove particolari intorno alla nuova fabbrica ere dal card. O. Farnese. . mezzo 2 Come ultimo avanzo del ponte è ancora conservato un solo arco in al fiume. . gg 3 Vedi le illustrazioni presso v. Pastor, Rom zu Ende der Renaissanc ^ Elenco dei segni dell’altezza dell’acqua nell 'Inventario I 86, 89, 99, > " ’ 305, 467. Iscrizione intorno all’inondazione del Tevere presso S. Giovanti Fiorentini in Totti 244.