65 pruova, a sospendere d’ alcun respiro la dipartita. Ma eglino avevan torto : sul inio orologio mancavano ancora due minuti alle quattro, e non calcolavano nè pure la possibilità che il mio orologio fosse in ritardo. Poi chi può dominare gli avvenimenti del futuro in mo,do d’esser certo per esempio che alle quattro sarebbe pronto alla riva? Sono tanti i casi e le umane vicende! Certo ei non pensavano che in fondo alla valigia mi avessero cacciato una carta che aveva a rimanere a Venezia, il che importò nè più nè meno la conseguenza che il fardello si sfacesse e rifacesse sul punto quasi di metterlo in barca. Poi non sapevano lo sforzo grande che m’ era costato il chiudere la valigia ; poiché infine chi è tanto ricco o provveggente d’aver una valigia a sè ? Io viaggio con le valige degli amici, e questa la conosceva ancora s'i poco! Aggiungete che mi recai alla diligenza per acqua, e che trovai questa contraria; che a mezza strada m’accorsi d’aver lasciato a casa un guanto e l’orologio, e d’aver ben sei fazzoletti, tenera provvisione materna! nelle saccocce. Son cose che succedono e che dovevano giustificare a sufficienza il ritardo. Signor no, ei non volevano menarmele buone, e come fui in vista alla riva la trovai già tutta accalcala di persone che m’ aspettavano e affrettavano con voci e con cenni : Avanti, Filinto,