Francesco di Sales inizia la sua missione nel Chablais. 309 dei Bernesi.1 Dopo l’armistizio Granier invitò i suoi sacerdoti a fare un nuovo tentativo. Francesco non se lo fece dire due volte; il li; settembre 1594, egli si mise in viaggio col canonico Luigi di S; les, per tentare la diffìcile impresa.2 Era questo il periodo violento delle guerre ugonotte; voler pi nctrare nel Chablais, quasi del tutto protestante, significava per il missionario cattolico addirittura arrischiare la vita. Il padre di Francesco, che cercò di trattenere il figlio con preghiere e lagrime, lo prevedeva,3 e seppe in breve nascostamente da Bolando, il compagno e servitore di Francesco, che egli mal non si apponeva. Fece di nuovo obiezioni, ma ora Francesco si appellò alla sua di-unità di gentiluomo. « Se Solando fosse il vostro figlio », scrisse egli al padre,4 « invece di essere solo il vostro servitore, allora non a' i ebbe commesso la vigliaccheria di far tanto chiasso per una cosa da nulla ». Gli attentati si ripeterono più volte,5 ma con tuffo ciò il giovane prevosto si azzardò a penetrare in Ginevra, disputando dietro incarico pontificio con Teodoro Beza, ed amministrò segretamente anche i sacramenti;6 più tardi egli confessò chi* la speranza di poter sacrificare la sua vita per la fede, gli aveva dato il coraggio di fare ciò.7 Egli però, per prudenza, non passava le notti fuori del castello di Allinges.8 Più duro che le minaccie avrà sembrato all’ardito missionario l i' fruttuosità delle sue fatiche. Naturalmente cominciò dapprima pi sso i cattolici; di questi però non ve ne erano che 14 o 15 in T’uonon, il luogo principale del Chablais, in tutta la provincia circa 10'!.11 Ivi per i calvinisti venne tosto la proibizione di assistere alle prediche cattoliche.10 Dopo un mezz’anno di faticoso lavoro, scrisse Francesco11 che i protestanti, tolte rare eccezioni, erano i suoi uditori, solo al più ascoltandolo sotto le finestre della chiesa o alla porta della chiesa; se egli annodava con loro dei discorsi fuori della chiesa, allora gli si replicava, che per il momento non ci era che ' Hamon I 154; Francesco al nunzio il 19 febbraio 1596, Lettres I 185. - Hamon I 156 s., 161, 168; Gonthier, La mission de s. Franç. de Sales ' hablais, Annecy 1891 (anche nelle Œuvres hist. I, 1901 di Gonthier). 3 Hamon I 157 s., 172. I Alla metà di marzo del 1595, Lettres I 117. IIamon I 177 s., 187, 200, 204; il vescovo Granier al papa nel 1598, ibid. 352. Hamon I 239 ss., 245 ss., 258 s. Intorno a Beza: Francesco a Clemente Vili, Lettres I 268; cfr. Breve del 1° ottobre 1596, ibid. 453. : Ibid. II 369. Ibid. I 168. Cfr. Les châteaux et la chapelle des Allinges, nelle Œuvres hist, i Gonthier. 9 Hamon I 167, 168. Francesco a Granier nell’ottobre 1594, Lettres I 94 (cfr. 91). II A Possevino al principio dell’aprile 1595, ibid. 120 s.