248 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo VI. meritata fu la lode, che ebbero Madruzzo e i principi cattolici per il loro contegno.1 Lo stato di cose nelle diocesi di Salisburgo e di Bamberg«,, dimostrano quanto fossero necessarie le esortazioni di riforma fatti; dal Cardinal legato alla dieta di Ratisbona. All’inizio del suo pontificato dovette Clemente Vili indirizzare severi ammonimenti all’arcivescovo di Salisburgo, Wolf Dietrich von Raitenau, tanto per la negligente amministrazione della sua diocesi e per la sua lite colla Baviera, quanto pure pila sua condotta personale. Raitenau cercò di giustificarsi, attribuendo le accuse lanciate contro di lui ad invidie personali. Questo poteva passare pò molti punti, ma i rimproveri contro il tenore immorale di vita dell’arcivescovo erano giustificati, poiché egli viveva segreta -mente in concubinato con Salome Alt, la vezzosa figlia d’un commerciante di Salisburgo. Da quest’unione nacquero molti figli per il cui avvenire Raitenau si diede premurosa cura. Il fatto impressionante, che ai fabbricati dell’arcivescovo venisse appeso il suo stemma senza gli emblemi della sua dignità ecclesiastica, fu spiegato coll’intenzione ch’egli avesse di secolarizzare l’arcl) : diocesi.2 La Baviera suggerì a Roma di procedere contro l’arcivescovo di Salisburgo con la destituzione: ciò però parve troppo pericoloso a Clemente Vili, poiché egli conosceva l’energia e il carattere violento e collerico di Raitenau, e temeva quindi un ripe tersi della tragedia di Colonia.3 Anche l’archidiocesi di Bamberga ebbe nell’anno 1599 la sventili di avere un vescovo indegno. Il vescovo Ernesto von Mengersdori: (1583-1591) aveva fatto il primo passo per la riforma cattolii", in Bamberga.4 A lui succedette nel 1591 ÌJeidhardt von Thiingen, 111 * Breve a Madruzzo del 2 settembre 1594 nell’un». 44, t. 39, n. 268. Archivio segreto pontificio. Cfr. ibid. n. 279 il * Breve all'ai ciduca Ferdinando del 9 settembre 1594; il Breve all’elettore di Colom:! presso Bonelli III 453 s., quello a Guglielmo V nella Róm. Quartalscln XXVIII 146. 2 Vedi Schmidlin, Kirchl. Zustànde 85 s., Widmann III 161 s., 170, 187 s. Cfr. inoltre F. Martin, Wolf Dietrich von Raitenau, Erzbischof von Salzburg, Vienna 1925. 3 Vedi Stieve IV 320 s. Widmann (III 163) opina: che se in Roma non si parlava più oltre intorno al concubinato del Raitenau « non deve recar mera- viglia, dati i principi lassisti di morale, che ivi regnano » insinuazione questa, del tutto infondata per la severità notoria di Clemente Vili in riguardo alia morale. Vidmann manifesta « principi di lassismo morale » quando in IH giudica sui « legami d’affetto » di Raitenau nel modo seguente: « Anche i« questa relazione si manifesta l’uomo sicuro di se, che sorvola su gli scrupoli meschini, ma che dimostra nello stesso tempo pure molto tatto, e che ci ispira il sentimento di stima per il modo con cui tiene fermo a colei che si era scelta una volta, e come provvede fedelmente per i suoi figli ». 1 Cfr. la nostra opera Voi. IX 536.