676 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo XII Dopo che Giovanni Fontana ebbe risolto felicemente il regolamento del Teverone presso Tivoli, il papa lo nominò nel 1596 suo primo architetto.1 Come tale gli fu affidato il regolamento difficilissimo del Velino. Questo fiume assai calcare deponeva continua-mente nel suo letto dei strati di calce, per la qual causa avvenivano degli allagamenti, ed in conseguenza si formavano delle paludi nelle vallate di Rieti e di Terni. I Romani già nel 271 av. Cr. avevano tentato di rimuovere quel pericolo per mezzo del canale di scolo costruito da Manio Curio Dentato. Recentemente Paolo III si era occupato del regolamento del Velino.2 Nell’anno 1598 fece Clemente Vili render di nuovo praticabile il canale di Dentato. Questo lavoro, che disseccò 35.000 rubbi di terra coltivabile, fu ricordato con una speciale moneta commemorativa.3 Il viaggio intrapreso nella primavera 1597 nel territorio settentrionale dello Stato Pontificio fu un’eccezione; il papa cercava di solito il suo sollievo nelle amene colline d’Albano, che Gregorio XIII per il primo aveva tanto prediletto.4 Sotto Sisto V le cose si erano mutate a questo riguardo; una sola volta, mentre si recava a vedere l’Acqua Felice, questo papa aveva pernottato nella Villa di Mondragone. Fu ben diverso con Clemente Vili, il quale non soggiornava in nessun luogo così volentieri, come in Frascati, così accessibile da Roma. Allora incominciò un nuovo periodo fiorente per l’antico Tuscolo, le cui gradite alture, i cui ameni vigneti ed oliveti, e le cui incomparabili prospettive di Roma e della vasta campagna che si protende sino all’argentea fascia del mare e all’imponente catena dei monti Sabini, avevano già colmato di incanto gli antichi Romani. Difatti, pochi luoghi vi erano nei dintorni della. Città Eterna così adatti a ricreare lo spirito all’aria fresca delle montagne, dal brnlichìo e dal calore soffocante della polverosa capitale. Gli affari, che non cessavano mai, potevano facilmente venir sbrigati da Frascati mediante corrieri, mentre vi si potevano con calma ponderare le questioni scabrose. Ciò aveva già riconosciuto Baronio, il quale si ritirò in una piccola villa in Frascati per potersi dedicare indisturbato ai suoi « Annali ». Oltre al consiglio del cardinale Altemps5 e dei medici,6 sarà stato probabilmente questo 1 Vedi Bagliore 130. 2 Vedi la presente opera, voi. V p. 729. ( , 3 Vedi Bonanni II 497; Baglione 131; Lanzi-Alterocca, ^ Terni (1899) 134. Orbaan, Documenti, 464 annot., 466 annot. ;j| p. 1 ss. contiene * Considerazioni sulle acque del fiume Velino diret t ■' card. Aldohrandini. Biblioteca Vaticana. 4 Vedi la presente opera, voi. IX pag. 29 nota 6. 5 Vedi l’Avviso presso Grossi-Gondi, 221. y 6 Cfr. 1’ * Avviso del 7 ottobre 1592, Urb. 1060 II, B'blioteca t i c a n a.