Documenti inediti e comunicazioni d'archivio. N. 57-60. 763 come San Giorgio per la moderata sua autorità nec domi nec militiae. Però il manegio tutto, l’espeditioni, l’ufficii, la consulta, i favori, gli honori, le gratie dipendono dal mezo di Aldobrandino, a lui corrono i prelati, i cortegiani, gli officiali, i ministri di principi, ricorrono i negotianti et pretendenti, si che vedendosi sempre nella sua casa tutta la prelatura et tutto il baronagio di questa città, come si disse già, che il mondo era in Eoma, orbis in urbe, così può dirsi hora che prima sia nel palazzo di Aldobrandino, onde nel più sicuro conseglio nelle cose gravi si è di usare la sua intercessione col Papa, perchè quella d’ogn’altro potrebbe nuocere più che giovare, poscia che urtando nell’opposizione di Aldobrandino solo, perchè se fusse creduto di poter far senza lui, non sarebbe favor si gagliardo di alcuno, che non potesse meno d’ogni semplice disfavor suo. « B per vero Aldobrandino si rende degno di questa sua autorità, per che l’usa con gran modestia, con singoiar prudenza e con indefessa assiduità nei negotii, ne’ quali ha capacità e destrezza indicibile, si ch’è pur meraveglia, come in si fresca età e dalla vita privata, vestendosi l’habito di principe e rubandosi alli gusti della gioventù, sia tanto immerso nel negotio che si può dire, che dal Pontefice in poi, il qual vuole pur sapere ogni cosa, il tutto ascolti per le sue orechie, si spieghi per la sua lingua et si consulti col suo parere e si deliberi con la sua opinione et si eseguisca con le sue mani. «È di natura ingenuo, verdatiero, trattabile, officioso, amico dell’amico e gran secondator dell’humor del Papa et ottimo resarcitore delle sdruscite, che S. Beat“ per la dignità, è tal volta astretta di fare o co’ ministri de principi et altri personagi o con principi stessi; perchè dove il Papa inasprisce Aldobrandino mitiga, dove rompe consolida, dove comanda giustizia intercede per gratia; con quali modi si rende grato a tutti, amato da tutti, se non dove tanto applauso e tanta autorità gli acquista invidia. « Ha diversi servitori cari e favoriti, ma quel che assorbì i favori di tutti è il cavalier Clemente Sennesio, mastro di camera, salito a questo grado di privatissima fortuna et che per ampliar maggiormente la sua autorità, ha fatto salire il fratello al segretariato della consulta, così possedendo tra lor due la somma, l’uno della gratia del cardinale, l’altro della provisione degli officii et delle maggiori expeditioni. «Quai siano nel collegio gli amici particolari di Aldobrandino è difficile a cognoscersi, mentre ognuno ambisce di esserli amico, et egli sà dar sodisfattione a tutti. Tra le sue creature il più confidente e del Papa et in cui sono rivolte dal canto loro i disegni del futuro pontificato, è San Marcello; dopo lui nella confidenza si può mettere Bandino, Antoniano, Baronio; quantunque Aldobrandino sappi così ben trattenersi con le sue creature, che non leva ad alcuna di esse l’occasione di potersi riputare ben sua favorita. Puor delle sue creature par che si stringhi assai con Giustiniano, il quale e per essere strettissimo parente et amico del Bandino et per una sua particolar solertia et industria nell’acquistarsi l’amicitie utili, si è reso assai intimo di Aldobrandino. « Il Cardinal San Giorgio, di cui si giudicò da principio che per esser di maggior età, esperienza e forsi eruditione che Aldobrandino dovesse