216 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo V. tenere la cavalleria che si doveva ivi arruolare. Bàthory dichiarò invece, che egli stesso intendeva chiamare al soldo tutto il popolo del suo paese, capace di portare le armi, e che egli avrebbe desiderato l’aiuto del papa in contanti. Così fu tralasciato l’invio di Aldobrandini.1 A Bàthory, che aveva mandato a Roma l’instancabile ed operoso gesuita Carrillo, il papa concesse per sette mesi un considerevole sussidio finanziario, cioè 20.000 fiorini mensili, dei quali 60.000 vennero pagati in anticipo.2 Acilia Amalteo, il commissario superiore di guerra, spedì il 15 maggio questa somma in Transilvania. Alla fine di luglio il papa consegnò 30.000 fiorini in mano a Visconti, e ne promise altri 30.000.3 Con ciò Clemente Vili aveva fatto più di quanto le sue forze gli permettessero.4 Bàthory al contrario non corrispose alle speranze che si ponevano in lui. Egli assediò a giugno Temesvàr, ma non potè prendere la fortezza poiché gli mancavano i cannoni di grosso calibro. Alla notizia dell’avanzata d’un’armata turca, egli si ritirò in Transilvania, dato che le truppe ausiliarie promesse da Bodolfo II non giungevano. Nell’autunno spedì 10.000 uomini in soccorso degli Imperiali in Ungheria.5 L’attacco principale dei Turchi era diretto contro questi. L’arciduca Massimiliano, al cui fianco fu posto come maresciallo di campo Schwarzenberg, ricevette il comando supremo. L’arruolamento delle truppe procedeva purtroppo assai lento. .Vi mancava il danaro.6 Il papa aveva assicurato il 15 giugno all’armata imperiale ogni possibile aiuto.7 Egli incitò allora BodolfoII ad iniziare immantinente le operazioni. Il 13 agosto diresse all’arciduca Massimiliano un breve, nel quale gli propose di attaccare Buda.9 L’arciduca assediava in quel tempo con un’armata di 33.000 uomini la fortezza di Hatvan; 1 Vedi Fraknói loe. cit. 2 Cfr. Docum. privit. la istoria Bomànilor III 1, 264, 265 e Veress, Epist. Carrillii, Budapest 1906, 516 s. 3 Vedi Fraknói loc. cit.; Veress, Mori. Vat. Eung. 199, 219, 233. 4 Lettera di Cinzio Aldobrandini a Visconti del 27 luglio [1596, presso Veress loc. cit. 233. 6 Fessler-Klein IV 33 s. 6 Vedi IIirn, Maximilian I 43 ss. 7 Vedi la * Relazione di L. Arrigoni, in data, Roma 1596, 15 giugno. Archivio Gonzaga in Mantova. Raimondo della Torre già il 20 aprile da Roma aveva * riferito a Vienna, che il papa avesse detto che egli aiuterebbe largamente l’imperatore e che « venderebbe li calici per aiutar la Mu V. » Archivio di Stato in Vienna. L’inviato estense * riferisce il 1° giugno 1596: che se l’imperatore vorrà intraprendere qualche cosa di serio contro i Turchi, il papa gli darà 12.000 scudi. Archivio di Stato in Modena. 8 * Breve a Rodolfo II del 15 giugno 1596, Arm. 44, t. 40, n. 203, Archivio segreto pontificio. 8 * Ibid. n. 359.