456 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo IX. vicario da Sisto V, seguitò a tenere molto bene il suo importante ufficio.1 Al suo fianco fu messa una speciale commissione di riforma che dovesse attuare le disposizioni prese nella S. Visita.2 Come agli uditori della Bota,3 così diresse Clemente Vili all’inizio del suo pontificato pure ai direttori e agli alunni di tutti i collegi pon-tifici esortazioni paterne a vivere e progredire in un contegno virtuoso.4 Col serio intento di porre un termine a tutti gli abusi, dette egli degli ordini salutari intorno alle indulgenze.5 Nè le iscrizioni, nè la tomba della prediletta di Alessandro VI in S. Maria del Popolo, sfuggirono alla sua attenzione: esse vennero rimosse nell’aprile 1594.6 Così fece togliere dal duomo di Siena l’effigie della presunta papessa Giovanna, che ivi trovavasi.7 Dal principio del suo pontificato insistette il papa anzitutto, presso i parroci8 come pure presso i vescovi, per l’osservanza del-l’obbligo di residenza.® Nel far ciò egli incontrò presso i vescovi le stesse difficoltà dei suoi predecessori. Tuttora come nel passato, molti vescovi si trattenevano senza necessità alla Curia in Roma. Le esortazioni orali del papa perchè facessero ritorno nelle diocesi non ebbero effetto che in parte. L’uno presentò una scusa, quello un’altra; le domande di dispensa aumentarono.10 Un nuovo ordine più severo si rese indispensabile.11 Ciò riconobbero anche i cardinali, vi fu solo diversità d’opinioni se il provvedimento do- 1 Vedi Dolfin, Relazione 463. 2 Cfr. Bentivoglio, Memorie 46. s Vedi * Avviso del 21 marzo 1592, Urb. 1060 I, Biblioteca Vaticana. 4 Vedi Bull. IX 573 s. 6 Betjsch, Bellarmins Selbstbiographie 134 s. 6 Vedi 1 '* Avviso del 19 aprile 1594, Urb. 1062 p. 183, Biblioteca Vaticana. 7 Vedi Dòllinger. Papstfabeln des Mittelalters2, Monaco 1863, 18. 8 Vedi gli * Avvisi del 5 febbraio 1592 e del 12 novembre 1594, Urb. 106" I 1062, Biblioteca Vaticana. 9 Vedi la * Lettera di G. Niccolini del 6 febbraio 1592, Archivio di Stato in Firenze, 1’* Avviso del 12 febbraio 1592, Urb. 1060 I, Biblioteca Vaticana, e Paruta, Dispacci I 93, 220. 10 * «S. D. N. proposuit constitutionem contra praelatos non residente*.11 non possint esse cardinales, faciendam, an per bullam an vero per decretimi consistoriale... Dixit canoneset constitutiones Patrum aostrorum satis suporqii' testari, quantum semper optatum fuerit ut episcopi in suis ecclesiis residean et ad munia pastoralia incumbant. Hoc ipsum tam concilio Tridentino qua"‘ aliis postmodum S. P. constitutionibus sancitum esse. Verum adhuc non f:i,b provisum, cum se plerique variis excusationibus ab ipsa residentia exIIlltr' conentur, et non levi Stem S. molestia afficiant, importune instantes, ut e« a ecclesiis suis abesse permittatur, non sine magno crediti sibi gregis comp<‘my" , Ordinò di ponderare bene la constituzione. Acta consisl. al 2 giugno 159». 1 Barb. lat. 2171, III, Biblioteca Vaticana. 11 Cfr. Paruta, Dispacci III 157.