La villa Aldobrandini in Frascati. 679 perdute, la fama di regina tra le ville di Frascati.1 Essa abbraccia un’area2 non indifferente, percorsa da viali fiancheggiati da alte siepi, fatte per celare le piantagioni di ulivi, di viti e di erbaggi, dando l’illusione di trovarsi in un parco. L’edificio, vero tipo d’una villa, è a tre piani, di un’ impressione maestosa per la sua larghezza, quantunque poco profondo. La sua posizione a metà della collina è scelta con grande maestrìa. Visibile anche da Roma, si stacca la sua facciata coll’alto suo tetto dal fondo verde dei boschi di quercie. Un viale ombroso, e più avanti delle terrazze estese, che occultano gli edifici agricoli,3 conducono alla cima. Sulla terrazza superiore sono disposti, da ambo i lati della villa, due boschetti di quercie, e inoltre a destra un vasto giardino di fiori con una graziosa vaschetta a forma di barca, motivo prediletto per le fontane, da quando Leone X fece riprodurre un’antica nave in marmo sul Monte Celio, dinnanzi alla chiesa di S. Maria in Domnica. L’interno dell’edificio fa l’impressione d’una dimora molto più comoda della maggior parte delle altre costruzioni di simile genere. Sul camino della gran sala a pianterreno si trova il busto in bronzo del fondatore. D’Arpino dipinse sulle volte delle stanze inferiori scene dall’Antico Testamento.4 Dietro l’edifizio, Giovanni Fontana, il più grande artista idraulico di quel tempo, ha spiegato tutta la sua arte per creare un poetico regno incantato,5 con preziose combinazioni di architet- 1 Cfr. per ciò che segue: Barriere, Villa Aldobrandini Tusculana, Roma 1647; Falda (Rossi), Le fontane nei giardini di Frascati, II, Roma, 1691, 1-11; Percier et Fontaine, Choix des plus cclèbres maisons de plaisance de Rome et ses environs (1809) 51-54. p. 64-66; Magni, Barrocco a Roma tav. 12-15; Uurlitt 74 ss; Gotiiein I 332 ss. Vedi anche Durm, Renaissance in Italien, -15; O. Raggi, I Colli Albani e Tusculani, Roma, 1879, 392 ss.; A. Guidi, 1 paesi dei Colli A lbani, Roma, 1880, 124 ss.; Nohl, Tagebuch, 306; Schrader, Rom. Campagna, Lipsia, 1910; E. de Fonseca, I castelli Romani, Firenze 1904, 104 ss.; Guidi, Fontane, 35 ss., 63 ss.; P. Misciatelli nella Vita d’Arte, IX (1912) 58 ss.; E. v. Kerckhoff, Oud Italienesche Villa's. Rotterdam 1928, Dami, 27 s. e clvii s.; A. Colasanti, Le fontane d’Italia, Milano, 1926, 67 s.; Wolfflin, Renaissance und Barock 162 s., 176, 178. 2 Cfr. « * Bolla dell’affrancazione di villa Belvedere dall’abbadia di Grotta-ferrata in favore del card. Pietro Aldobrandini», in data: Romae, 1603. 20; * Acquisto di una vigna unita alla villa Belvedere, comprata dal car-1 mal P. Aldobrandini, in data 1602, novembre 20; «* Compra di un pezzo 1 i terra unito alla villa Belvedere acquistato della compagnia del S. Sacra-jutnto di Frascati », in data 27 marzo 1602. Archivio Aldobrandini ■a Roma, 24 n. 6, 10, 13. 3 I fumaiuoli delle cucine all’orlo delle terrazze sono camuffati come torrette ornate, 4 Vedi Baglione, 370. i r. *kid 131. Cfr. Tomassetti IV 458 s. H. Rose giudica: Ad Aldo- rau mi sPetta la gloria singolare di aver raccolte le esperienze della costru-