Congregazione dell’indice. 477 dell’indice dei libri proibiti strettamente ad essa connessa.1 Sisto V era morto, senza che la nuova edizione dell’indice da lui ordinata fosse stata completamente finita.2 Nelle discussoni riprese sotto Clemente Vili dalla Congregazione dell’indice, venne stabilito di sospendere quel lavoro e di fare un nuovo elenco dei libri proibiti. Allorché questo fu finito nel 1593, si trovò che Clemente Vili non era soddisfatto del lavoro, contro il quale furono elevate delle obiezioni anche da altri, specialmente da Baronio. L’ambasciatore veneziano Parata approfittò di questa circostanza, poiché l’indice del 1593 conteneva nell’appendice la proibizione di numerosi libri di lingua italiana, per la quale egli temeva un grave danno al commercio dei libri della sua città natia. Parata riuscì colle sue rimostranze a decidere Clemente Vili a ritii’are pure l’indice del 1593 e ad ordinare alla Congregazione la redazione d’un nuovo elenco.3 Questo Indice ottenne l’approvazione di Clemente Vili; esso venne pubblicato il 27 marzo 1596 a norma delle prescrizioni e messo in corso per la Curia il 17 maggio mediante un editto del Maestro del Sacro Palazzo.4 In data dello stesso giorno è il breve stampato nella prefazione dell ’Indice, il quale dopo una concisa narrazione sull’origine del nuovo elenco, lo conferma sotto minaccia delle pene stabilite nel passato da Pio IV, e concede alla con- i procedere contro gli eretici nelle vallate del marchesato di Saluzzo, quel governatore essendovi disposto (ibid. t. 45, n. 365). Cfr. ibid. t. 46, n. 24 e 198 i * Brevi di ringraziamento al duca del 12 gennaio e del 28 giugno 1602 per avere ascoltato questa preghiera. Vedi anche: Vier Dokumente aus róm. Archi-ren, Lipsia 1843, 93 s. Intorno alla missione del 1602 presso gli eretici in Saluzzo vedi Pelissier nel Piccolo Arch. stor. del marchesato di Saluzzo II (1903-5). 1 Cfr. v. Pastor, Dekrete 46, 47, 48, 49, 50, 55. ! Vedi Hilgers 12 s., 529, ove viene confutata l’opinione di Reusch. ’Cfr. Paruta, Dispacci I 296 s., 323, 332 s., II 180, 245 s., 488; Hilgers 13, 529 s., 531 s. Vedi ora anche Baumgarten, New, Kunde 211 s. Nè Reusch nè Ottino-Fumagalli conoscevano l’indice dell’anno 1593, benché se ne trovino degli esemplari nella Vaticana e nella Biblioteca Angelica. Su questi Hilgers attirò per primo l’attenzione. La descrizione di Brosch (I 305) trae in inganno, egli trasporta erroneamente all’ anno 1595 anche l’Indice definitivamente approvato. 4 Vedi Hilgers 536 s. L’indicazione di Reusch (I 533), che l’indice sia stato finito solo alla fine dell’estate 1596, è anche inconciliabile coll’* Avviso 'lei 4 maggio 1596, che indica l’indice come già uscito, (Urb. 1064 I, B i b 1 i o-1 ® c a Vaticana), e colla * Relazione di L. Arrigoni del 29 giugno 1596 ' r ch i v i o Gonzaga in Mantova) nell’Appendice n. 39. Cfr. an-( e 'eress, Moti. Vatic. Hung. 228 e Baumgarten, Neue Kunde 222 s. «torno all’esecuzione in Roma vedi v. Pastor nell’Hisi. Jahrb. XXXIII •J'ii. Lo strano divieto del libro del cappuccino Girolamo a Politio, menzionato a hilgers (535 s.) e da Baumgarten (223) viene anche notato negli * Acta wimigt. card. S. Severinae al 27 novembre 1595 (God. Barb. lai. 2871, III, 1 b 1 i o t e c a Vaticana). Clemente Vili emanò contro gli scritti di Urlo Dumoulin un Breve il 21 agosto 1602; vedi Du Plessis d’Argentré, 0 ectio iudiciorum, Parigi 1724 s. I App. xl III 2, 171.