Documenti inediti e comunicazioni d’archivio. N. 79-84, a. 1604. 803 Ha fatto già muover parola di ciò S. S“ con l’uno et con l’altro. Nel re di Francia ha trovato buoni spiriti, se bene ha mosso alcune difficoltà; vuole però íí. S" che V. S. tocchi di ciò qualche cosa alla M1“ Sua et a quei ministri, de chi più si fida, et veda se può attaccar negotio et incaminar questa prattica, la quale prima che succedesse l’ultima guerra di Savoia, era già in piedi et si trattava qua dall’ambasciatore Sillery in nome di S. Mt:‘, et il re di Spagna haveva ordinato al suo ambasciatore che entrasse anco esso in trattato con quello di Cesare, ma l’accidente di quella guerra turbò il tutto. Io ne parlai al re in Lione et si mostrò inclinato, et come è desideroso di gloria, come se le tocca questo tasto, ne sente parlar volentieri, ma pone difficoltà et a mio giuditio con questa occasione vorrebbe fare qualche altro fatto suo. Y. S. procurará di riattaccare il trattato, dicendoli che ÍT. S™ non abandona di trattare con gli altri. Et per persuadere S. M’à a questo, oltre l’esempio de’ suoi maggiori, che hanno in ciò acquistato tanta gloria, et fatto professione di esser non solo scudo ma braccio et la spada della Christianità contra l’infedeli, il che li giovarà molto ce lo deve anco spingere l’obligo che ha in particolare la M' Sua con Dio, et con la Chiesa di fare qualche attione segnalata per essa, et per l’augmento della s“ fede, et si stima che di ciò glie ne tornerà commodo perchè sarà questa una delle vie di purgare il regno di qualche male humore che resta in esso et mantenerlo in pace, perchè essendo quei popoli per sua natura inclinati alla guerra et a cose nuove, come non hanno da essercitarsi fuori di casa, è facil cosa che turbino la publica quiete, oltre che è vergogna di re di tanto sapere et prudenza et soldato di tanto valore, non spenda il suo talento in acquistarsi tanta gloria et si gran merito, et non si segnali con la Christianità. « Alle volte rispondeva il re, che vedeva troppo vecine le armi di Spagna per la guerra d’Inghilterra et di Fiandra; hora la prima è cessata, et la seconda cessarebbe forsi con il mezzo et autorità di Sua Maestà, se facesse quello di che N. Sig ' più volte nè è stato pregato et hora s’intende che il contestabile di Oastiglia habbia fatto l’istesso et sarebbe sua gloria, et Y. S. dovrà procurare, oltre che talvolta può succedere che quei popoli, stanchi dal soffrir si lunga guerra, si accomodino molto facilmente con Spagnoli, et massime vedendo a ciò pronta la volontà del re d’Inghilterra, anco senza S. M ed ecco non pur levati gli ostacoli che già diceva la Mu Sua impedirgli questo pensiero, ma pacificato il re di Spagna, che non so qual cosa le possi dar più da pensare, o quella guerra o questa pace, et pur la pace è necessaria et buona et utile per la Christianità, ne si può impedire, anzi sempre procurare per ogni mezzo; et V. S. dovrà cosi fare a tale che non vi resti quasi più securo modo di levar le gelosie, che il voltar la podestà del re di Spagna contra il Turco, et attaccarlo ad una guerra giusta, pia et utile, ma non meno lunga et grave da tener lontano i pensieri di quel prencipe da qualsivoglia novità da quest’altra parte, che turbi la quiete che la Christianità hora si gode. Questo ha procurato et procura iL Sra tuttavia, et se Sua M1“ lo aiuterà, spera le venghi fatto. Ma non per questo deve lasciare Y. S. di trattar la unione commune de i prencipi con la compagnia di Sua M" , et quando'