Riassunto. XLIII Il papa e le tesi di Alcalá, 567-568. La disputa di Bailes, (2 luglio 1602), e quella dei Gesuiti (10 luglio 1602), 569. Il giudizio dell’inquisizione, 570. Zelo di Clemente Vili per decidere la lotta della grazia; il papa non è per i Domenicani, 571-572. La disputa su la grazia alla presenza di Clemente Vili, 573-574. Franco esposto di Bellarmino di fronte al papa, 575. Clemente Vili dalla parte dei Domenicani, 576; Bellarmino caduto in disgrazia del papa, 577. Danno alla Compagnia di Gesù per la voce corsa di una condanna di Molina, 587. Pressione della Spagna perchè si ¡affrettino le decisioni circa la questione della grazia, 579. Severo concetto del papa su questa lotta, 580. Perchè Clemente Vili non abbia potuto risolvere la questione della grazia e sue benemerenze nello svolgimento di quella, 581. Molina e Bailes, 582-583. Atteggiamento dei Gesuiti e dei Domenicani, 584-585. CAPITOLO XI La situazione dello Stato Pontificio. Riacquisto di Ferrara. Morte di Clemente VIII. 1. L’amministrazione dello Stato Pontificio sotto Clemente Vili, 586. Sforzi del papa per approviggionare Roma, 587. Bisogni economici dello Stato Pontificio, 588-590. I beneintenzionati sforzi di Clemente Vili non ottengono il loro risultato, 591. Provvedimenti contro i banditi; il bandito Sciarra; la piaga del brigantaggio persiste, 592-594. L’impotenza militare della Santa Sede, 594, 595. Bisogni finanziari di Clemente Vili, 596. 2. Giudizio di Parata su la forza e la debolezza dello Stato Pontificio, 597. Questione circa l’investitura di Ferrara a Cesare D’Este; sua vana speranza su Filippo II, 598-602. Enrico IV prende parte per il papa, 603. Cesare d’Este non era adatto alla posizione, 604; la sua scomunica, e l’impressione suscitata in Ferrara, 605. Ferrara viene riacquistata dal papa, 606, la Santa Sede ne prende possesso, 607. II viaggio del papa a Ferrara, 608-609. Sue riforme governative ivi fatte, 610; gli inviati dei principi vanno a congratularsi col papa, 611.