I Gesuiti in Polonia. 40» i , i grave sciagura per la Polonia, della quale si lagnava già n,.l i -,!) t la regina Anna in una lettera a Clemente Vili, era la u n ni le deficienza di sacerdoti.1 Tanto più importante fu l’aiuto che ¡Mestarono i Gesuiti, i quali si dimostrarono collaboratori „penisi degli sforzi di restaurazione di Malaspina e del re.2 Li Compagnia di Gesù fiori in Polonia durante il pontificato di ( irniente Vili, tanto internamente quanto al di fuori, in modo st ni'ii dinario. Se sinora i loro membri erano stati in gran parte stranieri, cioè Italiani, Spagnuoli e Tedeschi, crebbe ora il numero de«!i indigeni, tra i quali era rappresentata in largo numero l’aristocrazia. Durante i primi anni del pontificato di Clemente Vili si foravano tredici case dell’ordine in Polonia, nel 1596 se ne con, :i v;ino già diciassette. Dei collegi ve ne erano in Posnania, lira ; nsberg, Wilna, Poltawa, Jaroslaw, Lublino, Meswiecz, Biga, Doi'vtt e Polock; delle residenze in Cracovia, Leopoli, Danzica c Ti un; probandati in Cracovia e Biga. A queste si aggiunse anco; una « stazione » speciale alla corte reale, che ottenne poi il gradii di residenza, allorquando Varsavia divenne capitale. Poiché un :o superiore non poteva diriger bene tutte queste case, verso la line del secolo venne staccata come provincia secondaria la liitiunia con nove case e circa duecento soci; presso a poco lo stc o numero di membri contava la vera provincia polacca. Anche ora, l’interesse principale dei Gesuiti fu rivolto anche in 1'" iia, oltre che all’opera di ministero, all’istruzione ed educazione poiché essi riconobbero chiaramente che occorreva ancora un';: ¡tra generazione prima che si potesse realizzare completamente taurazione cattolica. La maggior parte dei più che quattro-ccinn membri, quanti ne contava la Compagnia in Polonia, era ' ¡>ata nell’insegnamento della gioventù. Essa seppe ottimamente inculcare ai suoi alunni oltre a una schietta pietà e senti-nicra i di vera fede cattolica anche una scienza profonda. L’affluenza •"i/. peccato che li sacerdoti cattolici coniungano in matrimonio persone here-tN Ìi e benedicano le loro nozze, poiché se bene tra loro il matrimonio si tiene, non «li meno i cattolici e i sacerdoti, che v’intervengono, peccano. Di più si desi-d'T maggiore esplicatione se quegli lieretici tengano il matrimonio per sacra-nien: > come i primi heretici Luterani e non come i posteriori et i Calvinisti. '■ 1 'i se nel dubbio [del vescovo di Kulm] si parla quando tutti doi coniugi *“11" lieretici o vero uno lieretico et l’altro cattolico ». Cod. X-VI 14 della B i-1 i o t e c a Casanate n se in Roma. 1 * ' Magna laboramus saeerdotum inopia ». Lettera della regina Anna a Clemente Vili, in data 1594 die XVII (sic), copia nell’A re bivio Doria in “ o ni a. ' fr- per ciò che segue Liti. ann. Soc. Iesu 1592, 67 s.; 1593, 253 s.; 1594-95, “j* s-; 1596, 11 8.; 1597, 45 s.; 1598, 403 S.; 1599, 445 s.; 1600, 535 s.; 1601, ' ' 8-> 1602, 716 s.; 1603, 647 s.; 1604, 763 s.; 1605, 880 s.; IUVENCIUS III \ 399 s. ; Zai.eski, Jesuici w Pólsce I, 2. «