Pietà di Clemente Vili. 23 Allorquando il papa, il 25 novembre 1592, per scongiurare le gravi amarezze che minacciavano la Chiesa da parte dei turchi e degli eretici, ristabilì per le chiese di Roma l’adorazione delle Quarant’ore e l’esposizione del Santissimo,1 che era già stata praticata con zelo, prima in Milano, verso la fine del secondo decennio del secolo, e quasi contemporaneamente dai Barnabiti e Cappuccini e poco dopo pure dai Gesuiti,2 egli stesso dette il buon esempio: senza cuscino lo si vide genuflesso pregare per un’ora e mezza nella Cappella Paolina.3 Del resto in ogni occasione dette esempio fulgente di profonda pietà. Egli prendeva parte a tutte le funzioni religiose con una devozione commovente.4 Spesso, accompagnato da Baronio, visitava le tombe dei Santi, sepolti in Roma,5 ed a piedi scalzi, prendeva parte ripetuta-mente alle processioni-,6 finché la sua salute lo permise, egli non mancò mai di portare il Santissimo nella processione del Corpus Domini. Il raccoglimento di cui dava prova commoveva profondamente gli spettatori.7 In generale egli mostrò in ogni occasione una devozione speciale per il Santissimo Sacramento. Nel 1604 questo papa settantaquattrenne, essendosi incontrato in una processione, scese tosto dalla sua portantina, ed accompagnò a piedi il Santissimo.8 Nei primi anni del suo pontificato egli amministrava pure volentieri, personalmente, la Santa Comunione: così 1 Cfr. Katholik 1898, II 151 s. e l’esatta monografia di A. de Santi, L'orazione delle quarant'ore, Roma 1919. 2 Bull. IX, 644 s.; A. de Santi, loc. cit. 183 s. 3 Vedi nell’Appendice Nr. 19 la * Relazione di Giulio del Carretto del 4 dicembre 1593, Archivio Gonzaga in Mantova; Cfr. Paruta, Dispacci I, 34. Un * Avviso del 24 settembre 1596 informa su la partecipazione del papa alle Quarant’ore (JJrb. 1064, II, Biblioteca Vaticana). Cfr. ora anche A. de Santi, loc. cit. 187 s., il quale comunica a p. 372 la Relazione di Giampaolo Mucanzio. * Vedi il * Diarium P. Alaleonis, Bar b. 2815 e 2816, Biblioteca Vaticana. Vedi pure * Avviso del 9 aprile 1594, Urb. 1062, ibid. 5 Vedi * Avviso del 18 giugno 1597 « Domenica visita di una chiesa mezza abbandonata presso S. Sebastiano, ove Clemente Vili regalò a Baronio che lo accompagnava, la salma d’un Santo per la sua Chiesa» e del 10 marzo 1601 « Visita della tomba di S. Francesca Romana», Urb. 1065 e 1069, Biblioteca Vaticana. Cfr. più sotto cap. 12, intorno alla venerazione del corpo