Le «Decretali» di Clemente Vili non furono pubblicate. 487 I lavori per una raccolta autentica delle costituzioni pontificie 1 salite a migliaia dopo la comparsa delle Clementine, sembrarono andare incontro ad un felice compimento sotto Clemente Vili, tanto più che lo stesso papa aveva fatto parte della relativa commissione. Del resto i lavori erano già di molto inoltrati. La raccolta del materiale da adottare, la sua divisione in cinque libri, e la sua distribuzione secondo i titoli corrispondenti era così avanti, che il primo libro potè essere stampato nel 1592, nel 1593 il secondo vino al quinto, dietro l’uso romano, in quaranta esemplari manuali per l’uso dei membri della Congregazione.2 Ma infine tutto doveva venire sottoposto una volta ancora ad una deliberazione generale. Questa revisione finì il 17 dicembre 1593. Dopo essersi accordati in questo modo intorno al materiale da accettare, il cardinal Pi-nelli si assunse l’effettiva redazione della stampa.3 Questo lavoro richiese ancora parecchio tempo. Solo il 25 luglio 1598 uscì l’opera completa sotto il titolo S. D. N. D. Clementis Papae Vili Decretales.* Questo progetto di codificazione delle decretali e costituzioni dei concili non esistenti nel Corpus Iuris Canonici, venne presentato al papa per l’approvazione il Io agosto. Ma questa non seguì, benché Clemente Vili, causa la sua partecipazione diretta al lavoro, vi fosse interessato in modo particolare. Pagnani, dal 1614 in poi segretario della Congregazione del concilio, menziona come unico motivo il divieto di Pio IV di commentare i decreti tridentini, divieto che veniva violato, accettandoli nella raccolta. Questo motivo in realtà non fu nè il principale nè l’unico a determinare Clemente VIII, come pure il suo successore Paolo V, a non pubblicare l’opera.* In realtà eran sorti altri dubbi. Il lavoro non rispondeva affatto a tutte le richieste; la materia dommatica predominava, numerosi decreti pontifici e rescritti erano rimasti inosservati. A ciò s’aggiungeva un’altra circostanza: data le ten- (Elenco dei collaboratori e delle sessioni, dalla 4a alla 25°, dal 3 agosto 1589 sino al 6 aprile 1590). 1 Vedi Sentís, Clementis Vili Decretales, vi s.; Singer nella Zeitschr. ]. Kechtsgesch., Kan. Abt., VI 113 s.; Baumgarten, loc. cit., 249 s. s Vedi Sentís, loc. cit., xxvii; Lämmer, Kodifikation, 9 s.; Singer, loc. cit., 3 8. D. N. D. Clementis Papae VIII Decretales, Romae ex typographia Cam. Apost., 1598, conservato solo in tre esemplari (Biblioteca Casa- 11 átense, Biblioteca Vaticana e l’esemplare di Theiner nella biblioteca dell’TJniversità in Lipsia; vedi Singer, loc. clt-> 116; Baumgarten, 249 s., 255 s., 257 s. _ 4 c.fr- Sentís, xv; Schulte, Quellen, III 1, 73; Scherer, Kirchenrecht, I ■75; Lämmer, Kodifikation, 21. 5 II tutto venne sottoposto ad un’altra revisione ancora per mezzo d’una 1 ongregazione, la quale continuò i suoi lavori ancora sotto Paolo V. (Vedi prove del 1607-1608 presso Sentís xiv), in ultimo andò tutto in fumo.