Intervento di Roma in questa lotta. 541 una contro relazione;1 in questo modo sembrava che la cosa si volesse estendere all’infinito. Era tempo che intervenissero i superiori ecclesiastici e mettessero fine a questo scandalo. Alonso de Mendoza, il quale amministrava quale Abad Mayor la chiesa di Valladolid, scrisse il 2 aprile 1594 al nunzio Gaetano a Madrid e si lamentò di Avendano il quale il di precedente aveva nuovamente predicato contro l’Or-dine nuovo, da lui così detestato, come pure del contegno passionale di Nuiio alla disputa del 5 marzo.21 Gesuiti avevano composto già prima una lettera all’inquisitore maggiore; ivi era detto che essi venivano in generale considerati come propugnatori di dottrine contrarie alla fede, e che gli studenti nelle aule cominciavano a battere i piedi, appena venisse solo nominato Molina. Il rettore del collegio di Medina, Hermando de Lacerde, venne incaricato di portar seco la lettera a Madrid e di patrocinare la causa degli imputati presso l’inquisitore maggiore e presso il nunzio.3 Il nunzio riferì intorno ad Avendafio ed a UufLo a Roma, ed ora l’intero affare prese una piega inaspettata. Gaetano venne incaricato il 7 giugno 1594 di iniziare contro Avendano il processo in piena forma, che finì il 5 gennaio 1595 con la condanna di quest’uomo accecato.4 Il Cardinal Aldobrandini intanto scriveva il 28 giugno 1594 in nome di Clemente YIII al nunzio, intorno alla questione tra i Domenicani e Gesuiti. E poiché si trattava d’una questione di fede, e d’un affare di non indifferente portata, la decisione spettava alla Sede Eomana, e nessuno doveva immischiarcisi. L’inquisitore maggiore quindi d’ora innanzi non dovrà più. occuparsene. Il nunzio citerà i superiori dei due Ordini dinanzi a sè, e li incaricherà di far esporre per iscritto il punto della controversia con tutte le prove, e di inviare i relativi esposti a Roma. Il nunzio doveva obbligare entrambi i superiori, sotto le più gravi pene, di proibire ai loro sudditi ogni disputa intorno alla questione, finche questa non fosse decisa dal papa.5 Gaetano comunicò il 15 agosto 1594 ai provinciali dei due Ordini la lettera pontificia; chiunque si azzardasse di discutere in pubblico o in secreto intorno alla grazia efficace, sarebbe scomunicato.6 I superiori di ambedue gli Ordini si diedero cura di calmare gli animi agitati. Il Generale dei Gesuiti, Aquaviva, raccomandò il 1 Relazione dei Gesuiti presso Astràin 190 194. 2 Astràin III 312. La lettera fu scritta in un sabato; dalle diverse date (ibid. 312, 314 n.), non può quindi pensarsi che al 2 aprile 1594. 3 Astràin IV 195. 4 Ibid. 199, 201. Cfr. la presente opera voi. X p. 113. 5 Pubblicato presso Astràin 811 s. (cfr. 199 s.). Un breve corrispondente al grande inquisitore presso Conderc: I 358. 6 Astràin 200.