Il barone Ludovico von Pastor. XIII I grandi monumenti dell’Eterna Città visitati ancora una volta richiamarono su i suoi occhi le lacrime. Fu quindi a Napoli e poi nell’Alta Italia, riportando ovunque una impressione che doveva esercitare la più benefica influenza sul programma della sua vita. Nel semestre d’inverno 1876-77 Pastor fu a Berlino. In quell’Uni-versità egli fu discepolo di celebri dotti: Ermanno Grauert, Guglielmo Nitzsch, prese parte al celebre Seminario storico di Giorgio Waitz, e frequentò le lezioni di Leopoldo von Ranke. II giovane studente pensava però già alla sua Storia dei Papi e con una premura diligente cominciò lo spoglio dei ricchi manoscritti della Regia Biblioteca. Nelle feste di Natale fu a Fulda per studiarvi bene il codice così importante per la storia della Controriforma, in cui sono le note scritte dai Gesuiti dal 1570 al 1650. Mentre Roma con la grandiosa meraviglia dei suoi monumenti e con l’imponente grandezza delle sue memorie lo aveva commosso sino alle lacrime, Berlino, la metropoli defl’intelligenza, non incontrò affatto il suo gusto. Quelle lunghe vie uniformi e moderne, quei luoghi aridi di memorie, eran per lui tediosi e monotoni; soleva dire: « Tu non puoi cercare qua alcun monumento; nulla parla del passato, nè vi è cosa che incorpori in sè o un’epoca o un periodo dell’arte. Monaco, Francoforte, Dresda e magari una piccola città italiana sono “ capitali „ cento volte meglio di Berlino ». Ma il suo spirito trovò là pure grandi conforti. Frequentò ivi l’associazione universitaria «Ascania», dove trovò dei compagni dello stesso pensiero, e potè conoscere Windthorst ed altre illustri personalità del Centro. E proprio il contatto con tante illustri personalità della vita religiosa, intellettuale e politica della Germania cattolica, fu uno dei favori speciali che Pastor riconosceva dalla Provvidenza. Furono questi uomini che indirizzarono il giovane e appassionato studente su la retta via, furono essi che basarono su di un fondamento sicuro la vasta cultura della mente e del cuore di questo giovane storico e che impressero al suo carattere profonda e seria fermezza. I nomi di questi grandi maestri del Pastor sono per sè ognuno una storia. Oltre al menzionato Janssen, che restò sempre l’amico paterno di Ludovico, va ricordato il grande vescovo di Magonza von Ketteler, Hertling, Ermanno Hiìffer, Alfredo von Reumont, Paolo Leopoldo Hoff-ner, più tardi vescovo di Magonza, il decano della cattedrale di questa città e professore di dommatica Giovanni Battista Heinrich, il quale dette nel 1874 il primo impulso alla fondazione della celebre Gòrres-Gesellschaft (società destinata a promuovere nella Germania la scienza cattolica). « Fu questi, dice il Pastor, che dopo Janssen esercitò su me il maggiore influsso ». A questa classe di uomini che formò il suo spirito nelle profonde convinzioni della fede e negli alti ideali della lotta per lei, va aggiunta una seconda classe: quella degli storici e particolarmente degli storici