592 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo XI. crudeltà di quelle orde.1 II papa, profondamente afflitto, insistette per un intervento energico. 2 Egli mandò contro loro suo nepote Aldobrandini con circa 2000 uomini; già prima egli aveva accolto al suo servizio 600 soldati córsi,3 i quali però derubavano quasi peggio dei banditi. 4 Marco Sciarra si era trincerato con 500 banditi in un convento presso Ascoli; appunto allorché fu messo alle strette dalle truppe pontifìcie al comando di Flaminio Delfino, per la mediazione del conte Pietro Gabuzio, il quale arruolava dei soldati per la Repubblica veneta contro gli Uscocchi rapaci, egli riuscì di entrare col fiore della sua schiera al servizio della Repubblica. Clemente VIII chiese la consegna degli incendiari, ma invano. In questo rifiuto egli vide un disprezzo della sua autorità, e restò tanto più offeso del contegno della Repubblica, in quanto Gabuzio era nato suddito pontifìcio, e i Veneziani si erano permessi già altre volte innumerevoli usurpazioni dell’autorità ecclesiastica. 5 Per calmare il papa, nel giugno 1592 venne di nuovo rimandato a Roma Leonardo Donato, il quale giusto allora era ritornato dall’ambasciata che era stata inviata a felicitare il nuovo capo della Chiesa. 6 Si apprende dalla relazione del suo viaggio, che bande organizzate di assassini rendevano malsicuro il paese presso Spoleto, Terni ed Ostia. 7 All’abilità diplomatica di Donato non riuscì per ora (li comporre il dissidio col papa. L’incidente fu chiuso dopo che, il 3 aprile 1593, venne ucciso Marco Sciarra, e i suoi compagni furono inviati a Candia, ove in parte morirono di peste, e in parte si dispersero. 8 Gian Francesco Aldobrandini mosse allora contro il 1 Vedi la * Relazione dell’inviato urbinate dell’li aprile 1592, l i'b. 1060 I 196, Biblioteca Vaticana. Monsignor Schiaffinato, in Perugia, rispose alla crudeltà dei banditi con pari crudeltà; vedi Ardi. stor. ital. 3. sene VIH 35. 2 « Si consuma et afflige per provedervi », dice un * Avviso del 14 marzo 1592 ( Urb. 1060 I, Biblioteca Vaticana). In * uno dell’8 aprile 1592 (ibid.) è detto: « Gran travaglio prende N. S. de banditi di questo Stato, et lo mostra a più segni et nel viso, vedendosi spesso immerso in profondissimo pensiero et ansietà, che l’occupi talvolta l’animo e con ragione ». 3 Vedi la * Relazione di Giulio del Carretto del 28 marzo 1592, Archi' i o Gonzaga in Mantova. Secondo 1’* Avviso del 22 aprile^ 1592 Gian Frane. Aldobrandini il giovedì con 1500 soldati e 300 uomini a ca^a o, come pure con degli Albanesi e Corsi, contro i banditi. Il ritardo avvenne Pf u il papa volle prima assicurarsi, che tutti i principi vicini sorvegliassero enf confini (Urb. 1060 I, Biblioteca Vaticana). Cfr. anche la Bela» dell’inviato di Lucca negli Studi et docum. XXII 201. 4 Vedi il Dispaccio di Donato presso Bkosch I 309 n. 1. 5 Cfr. A. Rossi nell’Arch. Veneto XXXVII, 2 (1889) 259 s. ^ 6 Vedi Viaggio da Venezia a Roma di L. Donato ambasc. straoi ■ Repub. Veneta al papa Clemente Vili Va. 1592, Venezia 1866. 7 Vedi ibid. 8 Vedi Paruta, Dispacci I xlv s.