Clemente Vili e Filippo Neri. 435 «| (ciale. Quindi nel 1598 egli indusse i Gesuiti di Roma a tenere cimili missioni nella Campania, nella Sabina e nella Campagna romana. L’abnegazione dei padri in quelle missioni fra i poveri rampagnuoli, intraprese al cocente sole dell’estate, era ammirevole ed i risultati furono sommamente consolanti. I vescovi di ('¡vita Castellana e di Montepulciano chiesero che le missioni venissero estese anche alle loro diocesi.1 In Roma, ove i Gesuiti [svolgevano un’azione assai salutare,2 coltivando nella, loro chiesa specialmente la devozione della passone di Cristo,3 gareggiarono con loro i Teatini e gli Oratoriani. Clemente Vili confermò ai Teatini la loro regola corretta,4 ed accordò loro molteplici grazie.5 Anche i Cappuccini6 ed i Barnabiti,7 che si estendevano in Italia, ottennero molte prove di benevolenza da parte del papa. Così pure gli Oratoriani, che erano cari al papa, essendo Baronio il suo confessore. In occasione dell’assoluzione di Enrico IV si rivelò quale prestigio godesse presso lui questo distinto uomo assieme a Filippo Neri. I rapporti tra Clemente Vili ed il santo fondatore degli Oratoriani, il quale morì il 26 maggio 1595, furono cordiali ed intimi, come tra padre e figlio. Clemente Vili, il quale, come tutti gli Aldobrandini, era un amico del buon umore, seppe benissimo adattarsi al tono scherzoso ed umoristico preferito da Filippo Neri; e di ciò fanno testimonianza alcune lettere, che furono scambiate fra loro.8 Se anche il papa cedeva volentieri ai desideri di Filippo Neri, pure conser- 1 Vedi Liti. ann. 1598, 14 s. ’ Cfr. Bomus ac pietatis opera quae B. P. Ignatius Romae hacienda curavit (¡nacque societas suae curae commissa habet (rara incisione in rame del 1600). ’Vedi * Avviso del 1° gennaio 1603, TJrb. 1071, Biblioteca Vaticana. L’* Avviso del 17 aprile 1604 (TJrb. 1072 ibid.) riferisce: I Gesuiti i'-ctro nella loro chiesa un bel sepolcro, uguale a quello in Gerusalemme: « è '•••n vero, ch’era ogni cosa di bianco et dentro et fuori, cosa non approbata così ii' ncralmente da tutti in questi tempi che la S. Chiesa va cercando con le candele le cose meste et di malenconia ». * * Bolla del 28 luglio 1604, Archivio dei Teatini in Roma. Iliid. un * Breve in data « sexto Idus Augusti:» Clemente Vili concede, ai Padri reatini la chiesa di S. Stefano in Vicenza; inoltre un * Documento riguardante la cessione della chiesa di S. Bartolomeo in Porta a Bologna (1599) UIla * Bolla di Clemente Vili « per la fundazione de Teatini nella chiesa di ‘ ; Giorgio in Bimini». I Teatini vennero pure a Firenze nel 1592 per mezzo di Clemente VIII. 5 Vedi CaHe Strozz. I 2, 323 s. * Vedi Bul1■ Oapuc. II 113, 172 ss. 223, 318, 407, III 19 ss. 62 ss. 78 ss. gg. ne gg ;Cfr. Premoli 335 s. 355 s. 357 s. 370 s. 374 s. 379 s. 381 s. 388 s. s Vedi Capecelatro, Ber hi. Philipp Neri, rifusa da Lager, Friburgo (, *'*■’, 324 s., ove è corretta l’errata interpretazione, che un pensatore come »oethe, il quale d’altronde comprese così bene la vita degli uomini, avrebbe a queste lettere.