Documenti inediti e comunicazioni d’archivio. N. 38, a. 1596. 733 civili e molto meno alli ecclesiastici, per la loro diversità, e si può riputare che sia come una novella pianta, la quale è dovere che sia maneggiata con gran rispetto e delicatezza, sarà però bene che V. S. ili1“1 vada con molta destrezza e piacevolezza suggerendo le cose dette di sopra e le altre che pareranno lei per infervorare et infiammare S. M“* alla vera gloria di Dio e sua et ad acquistarsi con le eroiche e sante operationi l’amore e divotione, non pure de’ suoi popoli, ma di tutta la Christianità, la quale si promette grandissimi benefìtii dallo infinito valore della sua persona. «E perchè S. M1" ha pur fatto sin qui alcune cose buone e rilevanti, come di haver levato il principino di Condé di mano degli heretici e datolo in cura al marchese di Pisani, del qual principino si sentono buone nuove, et ha anco levato la prohibitione di venir a Roma per le speditioni, et ultimamente si è presentito che si sia dato qualche principio a restituir la messa nel principato di Bearne, se bene questo non si sà certo, et anco del Delfinato, si potrà prendere di qui argomento di lodare e ringratiare S. M 1 ampiamente et essortarla a seguitare di dar gl’ordini necessarii acciocché si continui et accresca l’opera, mostrando il contento che N. S " ne ha sentito, e quanto lo sentirà maggiore, come intenderà che si vada innanzi a buoni passi e gagliardamente; et in somma in questa materia cercherà di andar sempre entrando et istillando [amore] nell’animo del re verso i cattolici e la religione cattolica, et odio verso gli heretici e le eresie, mostrandogli quanto siano inquieti, infideli, incostanti e desiderosi di cose nuove, e quanto il Calvinismo sia pernicioso alli principi istessi, poiché tutta la fallace dottrina sua è di sollevatione e perturbatione di tutti li stati. «Una cosa è grandemente da avvertire e da rimostrare a S. M1' vivamente, che i parlamenti del regno cercano con ogni industria d’av-vanzarsi e di arrogarsi più autorità che possono, massimamente sopra gli ecclesiastici: il che conturba grandemente quell’ordine e ne nascono infiniti disordini e scandali; laonde è necessario provederli di buona sorte anco per proprio interesse di S. Mt;>, e reprimerli, e fare che si contenghino dentro dei suoi termini, perchè altrimente in progresso di tempo ne verrà anco diminuita l’autorità regia. Ma tutto questo però haverà da essere insinuato a S. Mtil con gran destrezza e secretezza. « Volendo Sua Stl sovvenire in ogni maniera che possa ai bisogni spirituali del regno, e considerando che, per le turbolenze passate e per la mala qualità de’ tempi, molti di ogni sesso e di ogni qualità devono trovarsi illaqueati in varii modi, ha perciò fatto gratia di un ampio giubileo, compartendo i tesori di sl;l Chiesa con paterna benignità. Onde V. S. ili1“ ne darà conto al re e poi lo farà publicare con la solennità solita e conveniente, invitando tutti li fedeli alla partecipatione di esso per consolatione propria e per la gloria eterna . . . « Haverà insieme a vigilare veramente la vita del re nelle cose della religione et avvisarne con ogni schiettezza e cercar sempre di scuoprir sempre più l’interno dell’animo suo da quelli che saranno meno appassionati per l’una e l’altra parte. « E però che altre volte sono seguiti delli inconvenienti per conto delle speditioni dei legati, avvertirà V. S. ili1"“ che nelle speditioni si proceda senza sorte alcuna d’interesse, fugendo ogni pagamento di denari.