I facchino eia salito sopra all’imperiale: slega, ‘sciogli, scomponi: è questa? no, un po’più piccola, un po’ più grande, e cosi via via ; tanto che dopo mezz’ora d’infelici sperienze ed indagini si venne finalmente a un nuovo spediente, a un idtimo tentativo; si domandò un lume: Venga un lume, ben venga il lume; poiché infino allora l’operazione,a risparmio di tempo o d’altro, s’era fatta appunto all’oscuro o all’unico splendore delle lanterne delle vie. E però finché la operaiione si consumava, a ingannare un po’ le ore e incantare ancor T appetito, che ci aveva lasciato la imbandigione di Brescia, mi ridussi con due compagni, compagno e compagna, unico avanzo della prima compagnia e coi quali passava ancora qualche buona corrispondenza, in un caffè a porte chiuse che mi venne additato in fondo alla fiera. Felice pensiero 1 La società eh’ era quivi raccolta, era quali sogliono essere da per tutto le società a simili ore, e in un caffè a porte chiuse; bella società dJ un gendarme, d’ un mugnaio, e d’una donna, la quale indarno s’affaticava a richiamare alla vita una persona che le si era a fianco addormita, e per la quale inutili erano tutti gli argomenti impiegati delle voci, delle imprecazioni e dei pugni. \i si vedeva il potere del sonno e d’un nume ben più possente del sonno! Com’entrammo, una