690 Clemente Vili. 1592-1605. Capitolo XII. nella loro libera attività;1 essi potevano in realtà scegliere ugualmente come prima i loro soggetti dall’antica mitologia. Anche riguardo alle rappresentazioni del nudo nell’arte profana, non si era affatto gretti. I principi rigorosi, che vennero applicati dopo il Concilio di Trento,2 non riguardavano che le rappresentazioni nelle chiese, come lo dimostra un editto del Cardinal vicario Borghese dell’anno 1603.3 Anche l’ordinatore degli affreschi dei Ca-racci, si attenne a questo: nel 1595 il cardinale Odoardo Farnese fece coprire la figura nuda della Giustizia, sulla tomba di Paolo III, con una veste di ferro battuto.4 Il crescere del lusso si manifestò anche nel fatto, che gli Aldo-brandini oltre alla loro antica casa in via de’ Banchi, che il papa regalò nel 1601 a Olimpia Aldobrandini,5 possedevano ancora alcuni altri palazzi in Roma: uno in piazza Colonna (più tardi palazzo Chigi),6 un altro presso S. Luigi de’ Francesi,7 ed un terzo, con giardino, sul pendio meridionale del Quirinale (la villa Aldobrandini di oggi). Clemente VIII acquistò nel 1601 ancora per Olimpia il palazzo del duca d’Urbino al Corso (più tardi palazzo Doria), la cui cappella fu ornata da Annibaie Caracci e dai suoi discepoli, tra i quali Albani, con affreschi dalla vita di Maria.8 Durante il governo di Clemente Vili si intraprese finalmente, dietro sue pressioni, anche l’esecuzione del progetto di Michelangelo per i palazzi capitolini. Un giovane architetto, Girolamo Rinaldi, costruì la facciata del Palazzo dei Senatori, così che questo prese il carattere di severa grandezza, che distingue il progetto del Maestro. Tutto ciò avvenne per iniziativa di Cle- 1 Vedi Voss I 24. Cfr. Rouchès, loc. cit., 176. 2 Vedi Schlosser, Materialien z. Kunstgesch., VI, Vienna, 1919, 97 ss. Cfr. inoltre A. Foratti nel periodico L'Archiginnasio, IX (Bologna 1914) 15 ss. e Repert. f. Kunstwissensch., XXXVII 36 s. Possevino propose già nel 1582, che le statue e immagini nude venissero ricoperte dinanzi ai Russi che venivano in Roma; vedi Pierling, La Russie, II 202. 3 Vedi Reperì, f. Kunstwissensch.. XXXVII 34 s.; Weisbach, Der Barock als Kunst der Gegenreformation, Berlino, 1921, 12. 4 Vedi Mèi. d’archéci., IX 68; Jahrb. der preuss. Kunstsamml., XXXI-178, 196; Navenne, Rome et le Palais Farnese, I 564. 5 Vedi Prinzivalli, T. Tasso, 67. 6 Costruito da Giacomo della Porta, compiuto da Maderno; vedi MuSoz, Maderno, 6. Gli affreschi dalla vita di Clemente Vili, che ornano il fregio de a grande sala del primo piano, meriterebbero un esame più esatto ; per quanto mi costa, essi sono rimasti del tutto inosservati. 7 D. C. Maderno, ora Palazzo Patrizi; vedi Frey, Architettura barocca. Roma, 1926, xxii; v. G. Zucca Gli orti pensili Aldo Brandini nel peno ico Capitolium I (1927) 742 s. , . 8 Vedi Cancellieri, Possessi, 505; Prinzivalli, 62; Tietze nell'Jahb- < " Kunstsamml. des österr. Kaiserhauses, XXVI 155 s.; Orbaan, Documen i, 66 ss. 157.