Tentativi dei calvinisti contro la riammissione dei Gesuiti. 131 franchezza e dignità la cansa del suo Ordine, ch’egli ne ebbe una risposta molto favorevole.1 La decisione fu finalmente raggiunta dal Gesuita Pietro Coton, celebre predicatore. Quest’uomo di maniere assai fine, affabile ed intelligente, seppe in breve guadagnarsi la piena fiducia di Enrico IV e disperdere gli ultimi pregiudizi che erano stati insinuati nel re contro l’Ordine. Secondo il parere del veneziano Niccolò Contarmi, Enrico IV si lasciò guidare pure dalla riflessione, che era nell’interesse del regno di dare, per mezzo dei Gesuiti, un contrappeso al potente partito degli Ugonotti.2 Dopo questo favorevole mutamento, Clemente Vili nella sua prudenza giudicò venuto il momento, di rivolgersi ancora una volta, mediante lettera in data 14 luglio 1604, al re di Francia, senza fare in essa allusione alle condizioni da lui poste. Un tentativo di Giacomo I, asceso intanto al trono di Inghilterra, di istigare il re di Francia contro i Gesuiti, andò a vuoto. Enrico IV rispose, che il suo intento era di proteggere tutti i suoi sudditi, di qualunque religione essi fossero, in modo da guadagnarli al suo servizio. In quanto ai Gesuiti, essere il loro Ordine potente nel cristianesimo e contare molti ed importanti scienziati, sicché gli sembrava più opportuno di mostrarsi loro favorevole che di respingerli, urtando con ciò un gran numero di cattolici. Del resto egli terrebbe i Gesuiti in freno, così che non possano combattere gli Ugonotti, che coi loro buoni costumi e colla loro eccellente educazione della gioventù.3 La decisione di cedere alle insistenze del papa riguardo al ritorno dei Gesuiti, fu presa da Enrico IV allorquando, nell’agosto 1603, egli fece adunare una commissione per deliberare su questo argomento, composta di membri del parlamento di Parigi e ‘lei consiglio di Stato. Quantunque le vedute della commissione divergessero di molto, pure essa si sottomise alla decisione >'iel re. Questa fu compilata nell’editto di Bouen,4 pubblicato il 1 settembre 1603, il quale confermava le case dei Gesuiti già esistenti in Tolosa, Auch, Agen, Rodez, Bordeaux, Périgueux, Li-moges, Tournon, Le Puy, Aubenas e Béziers e permetteva loro 1 Vedi Fouqueray II 610 s., 622 s. 2 Vedi il passo dalla * Hist. Veneta di N. Contarmi presso Ranke II8 -81. Ranke come suole spesso fare, non indica il luogo ove l’ha trovato; l’opera di Contarmi si trova nel God. 6177-79 della Biblioteca di Stato 111 Vienna. Cfr. pure lo studio di von Dkoin nella Rev. d'hist. mod. et eontemp. Ili (1902). 3 Vedi Fouqueray II 631 a., 638 s. 4 Testo presso Prat II 147 s. Cfr. Couzard, De edicto Rhotomag. (1900). Vedi inoltre Fouqueray II 644 ss., il quale, p. 668 ss., descrive pure minu- ziosamente come Enrico IV spezzasse la resistenza del parlamento di Parigi.